Finte attività formative sulla digital economy per frodare il fisco, sequestrato un milione di euro

Trieste – La Guardia di Finanza di Trieste ha recentemente eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di oltre un milione di euro, emesso d’urgenza dall’Ufficio del Giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Trieste su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Sono stati confiscati denaro contante e due immobili residenziali e relative pertinenze, rispettivamente a Monfalcone e Gradisca d’Isonzo, fino ad un valore complessivo di 1.041.861,84 euro.

L’operazione è avvenuta in seguito ad una serie di indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, su delega dell’autorità giudiziaria di Trieste, nel settore degli incentivi fiscali alla “digital economy”.

Le indagini avevano preso le mosse dall’analisi di bilancio eseguita nei confronti di alcune società operanti nel settore della carpenteria metallica navale per delineare le modalità generative dei crediti fiscali derivati dall’avvenuta attività di formazione sull’imprenditoria “4.0” come previsto dalla legge di bilancio 2018, utilizzati dalle tre società indagate in compensazione di rilevanti debiti tributari nel biennio 2020-2021.

L’accurata ricostruzione a posteriori relativa all’esecuzione di tali attività di formazione, effettuata dai finanzieri sul piano documentale e testimoniale, ha permesso di accertarne la loro sostanziale irrilevanza in concreto sul piano formativo e professionale. Ciò in quanto tali attività formative altro non erano che il frutto di un processo di elaborazione e validazione del tutto artificioso.

Gli amministratori di tre delle società indagate sono stati denunciati per il reato di omesso versamento delle imposte mediante indebita compensazione di crediti inesistenti (art.10 quater del D.lgs. n.74/2000).

L’Autorità Giudiziaria ha quindi disposto anche il sequestro preventivo di denaro e beni, successivamente eseguito.

Il successo delle lunghe indagini svolte testimonia l’efficacia dell’azione di Magistratura e Guardia di Finanza nel contrasto di tutti quegli illeciti che pregiudicano la tutela degli interessi dell’erario ed il meccanismo di sana concorrenza tra le imprese, con specifico riguardo alle agevolazioni fiscali per l’adeguamento alla digital economy.

In ossequio alle disposizioni recate dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n.188 si evidenzia che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo quando intervenga la sentenza irrevocabile di condanna.

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