Gianni Bozzacchi, io fotografo salvai Liz Taylor

Roma – “Le donne le accarezzo, mentre l’uomo invece va violentato”.

Così alla Casa del Cinema di Roma Gianni Bozzacchi, 79 anni (ma non li dimostra), parla delle sue foto nella stagione della ‘dolce vita’ dove fotografava Elizabeth Taylor, ma anche Brigitte Bardot e Steve McQueen, Grace Kelly e la Famiglia Reale di Monaco, lo Scià di Persia, Tito, Picasso e Coco Chanel, Al Pacino, Claudia Cardinale e molti altri.

Ora per lui, diventato nel frattempo produttore, una mostra, Memorie Exposte, a cura di Alvise Rampini, dal 4 al 12 giugno a Palazzo Tadea a Spilimbergo, in occasione delle Giornate della Luce, festival dedicato agli autori della fotografia del cinema italiano.

Una vita intensa la sua, per anni fotografo ‘amico’ al seguito di Liz Taylor e Richard Burton: “Questa amicizia mi ha dato fama mondiale – dice – ero allora come un ragazzino nel mondo del jet set. Un’amicizia che, tra l’altro, mi ha fatto conoscere anche mia moglie Claudye, che era non solo la parrucchiera di Liz, ma quasi una sorella minore”.

“La domanda più comune che mi hanno fatto su questa coppia? Sicuramente cosa sapevo dei loro litigi, ma io ho sempre risposto che non stavo nel loro letto” dice in maniera diretta Bozzacchi.

Un libro negli Stati Uniti MY LIFE IN FOCUS (edito da Triworld) racconta appunto la storia di questo fotografo particolare che a un certo punto si è messo a fare l’editore e che ancora oggi parla di progetti, non si sa quanto davvero realizzabili, come appunto un film su Enzo Ferrari, idea sviluppata insieme a Robert De Niro (che interpreterebbe il costruttore): “Un progetto molto costoso con al centro la sua storia con Fiamma Braschi, suo grande amore, a cui Ferrari scrisse nel tempo ben settecento lettere in inchiostro viola”.

Comunque al centro della carriera Bozzacchi gli undici anni insieme a Liz Taylor e Richard Burton: “Ero praticamente di famiglia – dice -. Mi ricordo una volta che salvai Liz dal suo truccatore che era andato fuori di testa e voleva ucciderla con una forbice. Allora gli ho dato un pugno e l’ho salvata”.

E Burton? “Era uno che beveva molto, troppo. Spesso Liz mi diceva: vallo a cercare. E io correvo nei pub per portarlo a casa”.

Foto: Ansa.

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