Giro in centro la mezzanotte di Capodanno a Trieste: la città deserta, video e foto

Trieste – Ci siamo, sono le 23 e dal Carso scendo in città a Trieste, per strada la curiosità è forte. Come e cosa trovo per la fine di questo 2020?

Lo capisco appena scendo da via commerciale e a quel che vedo, non ci credo. Il vuoto assoluto, nessuna macchina e sopratutto nessuna persona: tutto vuoto.

Passo davanti alla stazione ma oggi non mi fermo e oltrepasso le rive fino a piazza Unità, parcheggio alla buona, nessuno mi rimprovererà e mi fermo proprio al centro della piazza, non c’è nemmeno la musica, il silenzio è tale che sento il rumore elettrico che fa accendere e spegnere le lucette poste sugli abeti.

Osservo l’orologio del municipio, sono le 23,35, scorgo una ragazza seduta davanti alla fontana che legge e mi avvicino. Le chiedo se non ha paura che ci siano dei controlli, alza la testa e mi risponde che è una collega giornalista, sorrido e penso che non poteva esser diversamente.

Ci presentiamo e discorriamo per attendere assieme le 24. A 5 minuti dalla 1\2notte, compare una pattuglia della polizia, il controllo è rapido e nel mentre arrivano altre due pattuglie, si fermano davanti al municipio per una foto ricordo voluta dalla centrale, sorrido… solo l’altr’anno la piazza era una totale confusione e piena zeppa di persone.

Fugo i pensieri e mi concentro su come rendere l’idea della notte del 2020 e mi ripeto che solo un video può avere la forza di spiegare.

I 12 rintocchi entrano nella scheda assieme agli auguri fra giornalisti e poliziotti, poi ognuno torna al suo lavoro, prendo la strada per Cavana e le sorprese continuano, nessuno in strada a far scoppiare i botti, tutti si salutano dalle finestre e i lanci partono dai balconi.

Sono commosso, Trieste ha ascoltato appieno il decreto per contrastare il covid19, ancora grida di auguri e ancora botti, ma non sono tanti e non sono nemmeno potenti.

Alle 24.35, il silenzio cala quasi totale, ancora qualche sparuto colpo, qua e la, alle 24,45 tutto tace, Trieste si è “ficcata” sotto le coperte o chiuso le finestre per continuare in privato la festa.

Salgo in macchina e mi dirigo verso piazza Foraggi, incontro qualche taxi e molta polizia e carabinieri che fermano qualche persona o coppia, ma senza grossi problemi.

Da piazza Foraggi entro in galleria e esco sulla rampa per via Soncini, li in mezzo alla careggiata, un grosso petardo sventrato arde ancora dopo il suo botto, lo fotografo e lo segnalo alla prima pattuglia che incontro mentre rientro a casa.

Ripenso al vuoto vissuto e lo collego ai coprifuoco che si vedono nei film, il pensiero sul covid19, lo collego ai blocchi dei nazisti durante la guerra, ma in quegli anni si sparava, oggi si muore per un virus invisibile, silenzioso e ancora altamente pericoloso per la nostra vita. Buon anno 2021!

Print Friendly, PDF & Email
Condividi