Il governo impugnerà per violazione di competenze la legge regionale sulle misure urgenti

Roma – Il Consiglio dei Ministri, che si è riunito per la sua prima seduta lo scorso 5 settembre, ha gà deliberato su alcune questioni.

Fra queste, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia (Pd), il CdM ha esaminato nove leggi delle Regioni e delle Province Autonome ed ha deciso di impugnare la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 9 del 08/07/2019, recante “Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”, in quanto numerose disposizioni sono risultate eccedere dalle competenze Statutarie della Regione.

In particolare:

  • alcune norme violano la competenza esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente, di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera (s), della Costituzione;
  • talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie, in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale nella materia di cui all’articolo 117, secondo comma lettera (b) della Costituzione;
  • una previsione in materia di strutture di primo intervento sanitario risulta in contrasto con previsioni statali espressione della competenza in materia di livelli essenziali delle prestazioni e costituenti principi fondamentali in materi di tutela della salute, in violazione dell’articolo 117, secondo comma lettera (m) e terzo comma della Costituzione;
  • infine altre norme, riguardanti il rapporto di lavoro del personale regionale, invadono la materia dell’ordinamento civile, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera (l), della Costituzione, ponendosi altresì in contrasto con le disposizioni statali volte a costituire principi generali di coordinamento della finanza pubblica, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione.

Le disposizioni in materia di immigrazione a cui fa riferimento il Cdm nel suo comunicato riguardano in particolare gli articoli 22 e 54 comma C della legge regionale.

Il primo prevede che la Regione sostenga economicamente gli interventi per il rimpatrio degli immigrati colpiti da provvedimenti di espulsione. Inoltre, per finanziare i rimpatri, secondo questa norma devono essere utilizzati i fondi che erano destinati all’inclusione sociale dei migranti derivanti dalla legge regionale del 2015, approvata dalla giunta precedente.

L’articolo 117 della Costituzione in effetti demanda allo Stato la competenza dell’ingresso e/o l’espulsione dello straniero: “La condizione giuridica dello straniero, e quindi tutto ciò che riguarda l’ingresso, il soggiorno, l’allontanamento e l’espulsione, sono materia di competenza esclusiva dello Stato. Le regioni hanno competenze solo per gli aspetti delle politiche sociali e dell’integrazione”.

Norma rafforzata tra l’altro dal fatto che per il rimpatrio forzato è necessario un accordo con lo Stato di destinazione, che non può essere stipulato da una Regione.

Il secondo articolo, l’art. 54 comma C, prevede invece che gli incentivi occupazionali regionali “possono essere concessi esclusivamente a fronte di assunzioni, inserimenti o stabilizzazioni occupazionali riguardanti soggetti che, alla data della presentazione della domanda di incentivo, risultino continuativamente residenti sul territorio regionale da almeno cinque anni”.

L’articolo 120 della Costituzione anche in questo caso è in conflitto con la norma del FVG, dato che vieta alle Regioni di adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e di limitare il diritto al lavoro in qualunque parte del territorio nazionale.

Non sarà invece impugnata la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 10 del 08/07/2019, recante “Istituzione della “Giornata in ricordo della tragedia del Vajont” e del riconoscimento “Memoria del Vajont”.

La replica del governatore Massimiliano Fedriga

“È una vergogna assoluta, M5s e Pd hanno già partorito un governo che vuole l’immigrazione selvaggia – così Massimiliano Fedriga (Lega) governatore della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia -. Tutte le norme impugnate dal Governo sono della mia Regione, sono felice di dare fastidio a questi traditori”.

“L’Amministrazione regionale – aggiunge Fedriga – non ha mai dato la propria disponibilità ad abrogare le norme impugnate ieri dal Governo nel corso della prima seduta del Consiglio dei ministri, ritenendo che esse siano in linea tanto con i principi costituzionali quanto con quelli che, pur non codificati, vincolano l’azione dell’Esecutivo al mandato popolare”. 

“L’impugnazione selettiva promossa dall’Esecutivo nazionale – sottolinea Fedriga – non rappresenta una questione di mera forma ma, ben di più, reca i precisi connotati un’iniziativa di carattere politico”.

La Regione era stata già avvisata

“Ma quale matrimonio dell’immigrazione selvaggia, la Regione Fvg era stata già avvisata di una possibile impugnativa per incostituzionalità della legge regionale 9/2019, prima ancora dell’insediamento del nuovo Governo”.

Questa la risposta dei deputati pentastellati Luca Sut e Sabrina De Carlo, a seguito delle reazioni scaturite dalla decisione del CdM di impugnare alcuni passaggi della legge Omnibus che, già lo scorso mese, aveva avuto eco fuori dai confini regionali. 

“L’avviso dei legislativi ministeriali, di cui abbiamo traccia da fine luglio – riprendono i portavoce M5S – era giunto tempo addietro sulla scrivania del Governatore Fedriga che, non solo non è intervenuto nella direzione indicata dai tecnici, ma coglie l’occasione per strumentalizzare un’iniziativa governativa che vede le sue premesse nell’Esecutivo gialloverde, quello di cui anche la Lega faceva parte prima che il suo leader Salvini staccasse la spina…”.

“Vorremmo ricordare a Fedriga – aggiungono Sut e De Carlo – che Autonomia non significa calpestare la Costituzione, non solo in materia di Immigrazione e Lavoro, ma anche di Sanità e Ambiente. Non è questa la Regione che vorremmo – concludono, osservando che “una Regione che oltrepassa le sue competenze in barba al dettato Costituzionale e, per giunta, gridando al complotto di fronte a un atto dovuto da parte degli uffici tecnici di un Governo, non è il FVG che rappresentiamo”.

“Già in Consiglio avevamo sollevato perplessità su alcuni articoli di questa norma, dubbi rivelatisi poi fondati – dichiarano i portavoce regionali Mauro Capozzella, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai che aggiungono: “L’impugnazione che ne è seguita ha dunque legittimato le nostre perplessità”. I consiglieri osservano fra l’altro che “fino a quando si continuerà a legiferare attraverso emendamenti in Aula, è probabile che si continuino ad elaborare norme passibili di impugnazione per eccedenza delle competenze regionali”.

“I rilievi – osservano i Portavoce – giungevano in tempi non sospetti, quando ancora la Lega era al Governo. Per questo, è quanto mai inopportuno usare l’impugnativa come strumento di una campagna elettorale che sembra non finire mai”.

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