In Consiglio regionale la discussione sull’assestamento di bilancio 2019 – 2020

Trieste – Dopo gli interventi dei relatori di maggioranza e minoranza, nell’Aula del Consiglio Regionale è iniziata la discussione generale sul disegno di legge n.55, di assestamento del bilancio per gli anni 2019-2021.

Secondo quanto segnalato dai relatori di maggioranza, si tratta di 155 milioni tra parte corrente e parte capitale, così ripartiti: 19,13 milioni alle risorse agricole; 14,70 milioni alle attività produttive; 12,82 milioni alle infrastrutture; 750mila euro alla funzione pubblica; 600mila euro all’Avvocatura; 5,15 milioni a finanze e patrimonio; 11,18 milioni a lavoro, formazione e istruzione; 30,78 milioni a salute e politiche sociali; 4,30 milioni a cultura e sport; 7,26 milioni all’ambiente e 18,71 milioni a autonomie locali e logistica.

Per la maggioranza il Disegno di legge fornisce “Un assestamento di bilancio che presenta un insieme organico di assegnazioni di risorse capace di incidere sulla società, sull’economia e sui servizi del Friuli Venezia Giulia, rispondendo così alle dinamiche di costante cambiamento che emergono sul territorio regionale”.

Da parte dell’opposizione le maggiori critiche sono rivolte al metodo ed al merito di alcune assegnazioni, di cui viene rilevata la scarsa argomentazione. Viene osservato che una parte dei fondi regionali non sia stata esplicitata dalla Giunta sino alla seduta d’Aula.

Per Cristian Sergo (M5S) “in questo Assestamento ci aspettavamo un quadro di scelte chiare e organiche, che delineassero un significativo indirizzo politico e operativo. Invece abbiamo trovato una mera manutenzione finanziaria, con contributi e investimenti che in molti casi seguono pedissequamente le linee tracciate dalla precedente, tanto criticata, amministrazione. E si può trovare anche ciò che speravamo di non trovare più: le poste puntuali”.

Entrando nel dettaglio dell’articolato, Sergo ha accusato pochi interventi per la parte relativa alle attività produttive, terziario incluso, con mancanza di una strategia ponderata. Bene, invece, la riapertura di bandi per l’imprenditoria femminile e quella giovanile, nella speranza che i fondi previsti possano essere sufficienti.

Anche Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia) esprime riserve sul piano del metodo: “sappiamo che il ddl esaminato nelle Commissioni non tiene conto di tutte le risorse disponibili – ha detto, – in quanto circa 30 milioni delle risorse iscritte sono state “riservate” a una successiva valutazione da parte del presidente della Regione che grazie agli emendamenti dell’ultimo minuto le distribuirà sulla base di valutazioni non condivise né con le Commissioni né con il Consiglio delle autonomie locali”.

Per Roberto Cosolini (Pd) “Accanto a cospicue aggiunte di risorse su capitoli che storicamente vengono rimpinguati con gli assestamenti del periodo estivo, e che in linea di massima possiamo considerare di ordinaria amministrazione e sui quali siamo concordi (ad esempio i settori del turismo, del sostegno alle imprese e della cultura) – afferma l’esponente del Pd -, si rilevano maggiori stanziamenti su capitoli relativi a provvedimenti avviati nella precedente legislatura che evidentemente non erano poi così sbagliati, come l’intervento per l’acquisto delle bici a pedalata assistita e l’aumento del Fondo per l’edilizia scolastica”.

“Rimangono delle criticità rilevanti – fa presente ancora Cosolini -, che avevamo già evidenziato in sede di approvazione della legge di stabilità: mi riferisco al tema dell’edilizia, che neppure con le risorse estive trova una risposta; rimangono a zero i contributi per i cittadini per il recupero di edifici e per l’efficientamento energetico, scarsi quelli per la prima casa e per la legge 2/2000 per le opere dei Comuni. Anche sull’edilizia scolastica ci aspettavamo qualcosa di più. In generale, quindi, gli investimenti sull’edilizia escono ancora ridimensionati”.

Per quanto attiene le risorse assegnate agli enti locali, per il relatore di minoranza “si evidenzia ancora una volta la grande confusione della maggioranza e della Giunta regionale in materia, denotando una decisa mancanza di idee (se non nel furore ideologico di voler cancellare quanto fatto dalla Giunta precedente sulle Uti e in materia di politiche immigratorie), e intervenendo senza una macro visione del futuro del sistema delle autonomie locali, con la prospettiva che ogni Comune si dovrà arrangiare da solo e mettendo definitivamente da parte una visione strategica associata”.

Segui i lavori in tempo reale su consiglio.regione.fvg.it

Print Friendly, PDF & Email
Condividi