Incidente mortale sul lavoro: si ribalta il carrello elevatore su cui stava lavorando, operaio resta schiacciato

San Vito al Tagliamento (Pn) – Un uomo di Fiume Veneto (Pn), il signor Marco Celant, 38 anni, è morto in seguito alle ferite riportate in un grave incidente sul lavoro verificatosi nella mattinata di martedì 1° giugno in un’azienda di lavorazione di alluminio, nella zona industriale Ponte Rosso, a San Vito al Tagliamento (Pn). L’operaio stava manovrando un carrello elevatore quando la macchina operatrice si è ribaltata, schiacciandolo. Ricoverato presso l’ospedale di San Vito al Tagliamento, è deceduto poco dopo.

Sul posto sono giunti i Vigili del fuoco, il personale sanitario con ambulanza ed elisoccorso e i Carabinieri che hanno eseguito i rilievi insieme ai tecnici dell’Azienda sanitaria. Muletto e area dell’incidente sono stati posti sotto sequestro dalla Procura.

Il cordoglio di istituzioni e politici

“A nome di tutta l’Amministrazione regionale – così il governatore Massimiliano Fedriga – esprimiamo le nostre più sentite condoglianze ai famigliari, agli amici e ai colleghi del giovane uomo morto oggi a San Vito al Tagliamento mentre stava lavorando. Un fatto così grave ci deve spingere a riaffermare il valore assoluto della sicurezza in ambito lavorativo”.

“L’impegno di tutti deve essere massimo per scongiurare che disgrazie di questa portata possano nuovamente ripetersi. È fondamentale – conclude Fedriga – che la cultura della sicurezza diventi un bene prezioso da coltivare con scrupolo in qualsiasi situazione e contesto professionale”.

“Di fronte a una tragedia come questa – scrive la deputata e capogruppo Pd Debora Serracchiani – non ci sono parole, c’è solo il senso amaro di un’ingiustizia senza riparazione, un dolore acre per una giovane vita spezzata mentre portava a casa il pane. I troppi caduti sul lavoro e le loro famiglie meritano che finalmente le cose cambino e che si rompa la catena dei lutti. I duemila nuovi ispettori che arriveranno all’Inail sono il primo passo di una nuova attenzione che deve però coinvolgere tutti i soggetti, dai diversi livelli istituzionali alle imprese”.

Il consigliere regionale Tiziano Centis esprime, in una nota, grande cordoglio per la morte del giovane operaio a San Vito al Tagliamento. “La scomparsa di Marco provoca un dolore immenso che travolge tutta la comunità di San Vito. Non è accettabile – dice il consigliere – che un ragazzo, un marito, un papà, possa morire mentre sta semplicemente facendo il suo lavoro. La politica deve fare di tutto affinché la sicurezza sul lavoro non sia più vista come un costo ma come un valore imprescindibile. Ci stringiamo attorno alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Marco, ai quali vanno le mie più sentite condoglianze”.

“Morire di lavoro a 38 anni, a un mese esatto da quel primo maggio che celebra il lavoro e ne invoca sicurezza e dignità. Oggi l’ennesima vittima, un giovane uomo e padre ha perso la vita in un’azienda di San Vito al Tagliamento”. È questo il messaggio di cordoglio che il consigliere regionale Emanuele Zanon rivolge alla famiglia di Marco Celant. “Le leggi sulla sicurezza si sono susseguite ed evolute in questi decenni ma si muore ancora e troppo sul posto di lavoro. Da legislatore mi chiedo il perché. Da uomo e da padre mi stringo al dolore dei figli e della moglie”, conclude il rappresentante di Regione Futura in Consiglio regionale.

“Nel merito entrerà chi di dovere per dirci come sia possibile morire a 38 anni mentre si lavora. A noi l’obbligo di mantenere alta l’attenzione su questo tema”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo, dopo l’incidente mortale sul lavoro a San Vito al Tagliamento, esprimendo “la vicinanza del nostro Gruppo alla famiglia della vittima”.

“A più riprese abbiamo chiesto di riportare il tema della sicurezza sul lavoro al centro dell’agenda politica, non per alimentare polemiche politiche che, tanto più in certe circostanze, non hanno senso e lasciamo volentieri ad altri – continua Sergo -. L’obiettivo deve rimanere quello di garantire gli strumenti, finanziari e di personale, per fare fronte a questa vera e propria emergenza”.

“In questa fase in cui la pandemia sta allentando la sua morsa – conclude il capogruppo M5S – ci auguriamo che i Dipartimenti delle Aziende sanitarie regionali vengano implementati per fare in modo di sviluppare un’azione di prevenzione ma anche di controllo e contrasto a pratiche che possano minare la sicurezza sul lavoro e portare a incidenti”.

“Ancora un altro incidente sul lavoro mortale oggi in un’industria di San Vito. Ogni morto sul lavoro è una tragedia per tutta la comunità. Alla moglie, ai figli e ai familiari vanno il cordoglio e la vicinanza”.

Così, in una nota, il consigliere regionale Furio Honsell di Open Sinistra Fvg. “L’alto numero di incidenti dopo la ripresa indica chiaramente che qualcosa è pericolosamente trascurato. Non è accettabile. Non ci può essere ripresa se non vengono prima le condizioni dei lavoratori. La vigilanza sulla prevenzione deve essere sempre più severa. Il profitto non può essere ottenuto al prezzo della vita dei lavoratori”, conclude il consigliere.

“Sono molto addolorato per questa tragedia che colpisce tutta la comunità di San Vito di cui anch’io faccio parte, una notizia che non vorrei mai dover ascoltare anche alla luce del mio percorso professionale”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Alfonso Singh (Lega) esprimendo la propria vicinanza alla famiglia del giovane lavoratore morto a San Vito al Tagliamento.

“Sul lavoro non deve morire nessuno, ogni morte è inaccettabile. Questa tragedia ci deve far riflettere e spronare a impegnarci senza sosta per rendere più sicuri i luoghi di lavoro e garantire la sicurezza. Si deve provvedere – conclude Singh – affinché questa crisi non rischi di abbassare gli standard di sicurezza fondamentali per evitare questi drammi”.

“La morte del giovane uomo, oggi a San Vito, mentre stava lavorando, è una notizia che apprendiamo con profonda tristezza, un dramma che colpisce l’intera comunità. Questo ripetersi di morti bianche non può né deve assuefarci all’idea che questa interminabile roulette russa sia determinata solo da una bieca casualità o probabilità, ma deve farci riflettere sul necessario e continuo rafforzamento della sicurezza”.

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd) esprimendo il proprio cordoglio alla famiglia del lavoratore deceduto.

“La sicurezza del lavoro e la sicurezza sul lavoro devono restare il faro guida per la ripresa post Covid. Niente può farci derogare dalle necessità di formazione e di serrati controlli – conclude Da Giau – con investimenti adeguati sia in risorse finanziarie, sia in capitale umano da dedicare a queste attività”.

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