Incidenti in montagna: scontro tra due parapendii e caduta di 50 metri in parete

Udine – Due incidenti hanno contrassegnato il pomeriggio di martedì 15 giugno nei comuni di Gemona del Friuli e Moggio Udinese. A Gemona del Friuli poco prima delle 14, due parapendii si sono scontrati nella zona nei pressi del decollo del Monte Cuarnan. Uno dei due piloti, una giovane di nazionalità romena, è stata soccorsa e recuperata dall’équipe tecnico sanitaria dell’elisoccorso calata sul pendio con il verricello. La giovane si è fratturata il bacino ed è stata stabilizzata e imbarellata, imbarcata e portata all’ospedale di Udine. Il secondo pilota è riuscito a riprendere il volo dopo lo scontro.

Il secondo incidente è avvenuto lungo la parete Nord Est della cosiddetta Sfinge del Monte Grauzaria, nelle Alpi Carniche Orientali, Gruppo del Sernio – Grauzaria (Moggio Udinese, Ud).

Qui poco dopo le 15 un alpinista che stava arrampicando da capocordata è caduto a circa tre quarti della via denominata “Fruz di Caselin” (aperta da Di Gallo – Moroldo nel 2003) facendo un volo di circa 50 metri e impattando contro la roccia pochi metri sotto il terrazzino di sosta dove il compagno stava facendo sicura. L’alpinista, un 36enne carnico, stava procedendo lungo un tratto in traverso (quattro tiri prima della fine della via) quando probabilmente è “volato” per la rottura di un appiglio. Il compagno di cordata, un trentaquattrenne anche lui carnico, ha riferito questa informazioni dicendo che si trattava di un tratto con difficoltà di VI grado e VI grado superiore, ma che il capocordata stava procedendo tranquillo e senza problemi lungo il traverso: di qui la deduzione che l’incidente sia avvenuto per la rottura a sorpresa di un appiglio o di un appoggio. Nella caduta lo strappo ha estratto dalla parete un chiodo e un altro ancoraggio, finché la corda ha bloccato il volo dell’alpinista su un chiodo di via.

L’infortunato nonostante il lungo tratto di caduta e l’impatto violento è rimasto sempre cosciente rispondendo al compagno e riportando la frattura di tibia e perone e politraumi. Il compagno ha chiamato il Nue112 e la Sores ha attivato la stazione del Soccorso Alpino di Moggio, la Guardia di Finanza, l’ambulanza del 118, l’elisoccorso regionale Elifriulia.

L’équipe dell’elisoccorso ha eseguito una prima perlustrazione individuando la cordata in parete e l’elicottero è poi atterrato al campo base imbarcando un tecnico della stazione di Moggio a supporto delle operazioni di recupero.

Questa ultime sono avvenute con il recupero del ferito, imbarcato dopo una verricellata di 60 metri e poi con il recupero del secondo di cordata con una verricellata di 92 metri. Il ferito è stato poi elitrasportato a Udine.

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