Indagine SWG sulle promesse elettorali: solo un cittadino su 4 le ritiene credibili

Trieste – La SWG, azienda di sondaggi demoscopici con sede a Trieste, con esperienza e fama più che trentennale, sta elaborando, in vista delle elezioni, una serie di analisi e studi orientati a comprendere le priorità socioeconomiche degli elettori al di là degli schieramenti politici tradizionali.

Ecco allora che dopo il sondaggio sulle identificazioni politiche reso noto il 13 gennaio scorso su Politicapp, l’APP di SWG per seguire gli umori politici, è uscita il 19 gennaio un’indagine sulle promesse elettorali.

Tre le domande rivolte dalla SWG ad un campione statisticamente attendibile di cittadini sulle seguenti promesse: abbassare le tasse sui salari; abolire il canone Rai; abolire la legge Fornero; aumentare le pensioni minime a 1000 euro; introdurre un reddito di cittadinanza; introdurre il reddito di dignità pari a 1000 euro; introdurre la flat tax al 15%; abolire le tasse universitarie; ridurre il rapporto debito-PIL di 40 punti.

La prima domanda riguarda la credibilità delle promesse; la seconda la valutazione d’importanza; la terza la fattibilità.

In finale di questionario, vengono chieste agli elettori le loro priorità in un ipotetico programma di governo.

Ecco cosa si legge nella sintesi SWG: “le due promesse che gli italiani ritengono maggiormente credibili sono quelle di abbassare le tasse sui salari (36%) e di abolire il canone Rai (29%). La cancellazione della legge Fornero, l’aumento delle pensioni minime a 1.000 Euro e il reddito di cittadinanza sono plausibili per il 27% degli italiani. La flat tax (la tassa piatta con l’aliquota unica al 15%), per parte sua, convince un quarto del Paese, mentre la classifica della credibilità si chiude con il reddito di dignità (21%), l’abolizione delle tasse universitarie (19%) e la riduzione del rapporto debito Pil di 40 punti (18%)”.

Per quanto riguarda la valutazione d’importanza, “in vetta c’è sempre il taglio delle tasse sui salari (indispensabile per il 79% degli italiani). Segue, a breve distanza, l’aumento delle pensioni minime (66%). A pari merito, come livello d’importanza, troviamo (tutte al 60%): l’abolizione del canone Rai, la cancellazione della legge Fornero e la riduzione del rapporto debito-Pil di 40 punti. I livelli di adesione si riducono rispettivamente al 54% e al 51% sulla flat tax e sul reddito di dignità. L’abolizione delle tasse universitarie (47%) e il reddito di cittadinanza (42%) incontrano, infine, il favore di meno della metà del Paese”.

Terzo quesito: “Gli impegni ritenuti più fattibili sono l’abolizione del canone Rai e l’abbassamento delle tasse sui salari (entrambi al 46%). La cancellazione della legge Fornero è realizzabile per il 37% degli elettori, mentre la cancellazione delle tasse universitarie (34%), l’aumento delle pensioni minime (33%) e la flat tax (32%) sono giudicate percorribili da un terzo degli italiani. Più basso l’indice di realizzabilità per il reddito di dignità e quello di cittadinanza (si fermano entrambi al 26%) e per la riduzione del rapporto debito-Pil di 40 punti (24%)”.

Per quanto riguarda il programma “Al primo posto svetta – spiega SWG – con ben 26 punti di distanza dal secondo tema, l’aumento dei salari (54%). Un tema che mette d’accordo tutti i vari segmenti elettorali in modo trasversale. Al secondo posto troviamo lo stop agli immigrati (28%), tallonato dalla necessità di tagliare la pubblica amministrazione (27%). Se questi sono i primi tre temi in agenda, il programma ipotizzato dai cittadini segnala altre ipotesi, come, ad esempio, introdurre le pensioni per le casalinghe (piace al 24%), riformare la scuola (23%) e super tassare i redditi delle grandi imprese di internet (21%). Seguono alcune ipotesi a minor appeal come l’introduzione dello “ius soli” e il tetto agli stipendi per i calciatori (13%)”.

Guarda tutta l’indagine SWG su: https://www.swg.it/politicapp

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