La Fondazione Luchetta interviene sulla rimozione della scritta “Verità per Giulio Regeni”

Trieste – Sulla questione dello striscione della campagna “Verità per Giulio Regeni”, rimosso dalla sede della Regione in Piazza dell’Unità, interviene la Fondazione Luchetta.

“La rimozione dalle sedi della Regione Friuli Venezia Giulia dello striscione “Verità per Giulio Regeni” – scrive la Fondazione – è un grave gesto simbolico: è una rinuncia a chiedere giustizia”.

“Le associazioni e i gruppi che in questi anni si sono mobilitati e raccolti attorno alla famiglia del giovane ricercatore di Fiumicello, per sostenere la richiesta di verità e giustizia a favore del loro figlio e fratello, considerano inaccettabile la scelta del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga”.

La Fondazione terrà sul tema una conferenza stampa mercoledì 26 giugno a Trieste, al Caffè San Marco, alle ore 11.

Aderiscono all’iniziativa della Fondazione Luchetta:

Amnesty Fvg
Articolo 21
Bisiachinbici – Fiab Monfalcone
Bottega del Mondo – Senza Confini-Brez Meja
Ciclostafetta per Giulio Regeni
Collettivo WithGiulio
Comitato di azione civica Ritorno al Futuro-Società aperta TS
Comunità San Martino al Campo
Consorzio italiano di solidarietà – ICS
Leali delle Notizie
Libera Fvg
Trieste recupera Onlus
Ucsi Fvg
Un’altra città

Lo striscione giallo di Amnesty International con la scritta “Verità per Giulio Regeni” lo scorso 20 giugno era stato rimosso dal palazzo della Regione Fvg, in piazza Unità d’Italia, dove era stato esposto nel 2016 dall’allora presidente della Regione, Debora Serracchiani (Pd).

La Regione non aveva voluto commentare la rimozione dello striscione. Tuttavia al suo posto ci sono i poster azzurri che indicano il campionato calcistico europeo Under 21; gli stessi che già da qualche settimana campeggiano con analogo stile sul vicino palazzo del Comune. Palazzo dal quale lo stesso manifesto è stato fatto togliere dall’amministrazione di centro destra guidata da Roberto Dipiazza poco dopo il suo insediamento, nel 2016. Ed è di pochi giorni fa il caso di Ferrara, dove lo stesso striscione di Amnesty è stato coperto dalla bandiera della Lega.

Anticipando “le polemiche che continueranno a susseguirsi ad ogni batter di ciglio, comunico che lo striscione non verrà più esposto né a Trieste né in altre sedi di Regione” Fvg. Così aveva scritto in una nota il governatore Fvg Fedriga.

“Malgrado non condivida la politica degli striscioni e dei braccialetti, non ho fatto rimuovere lo striscione per più di un anno per non portare nell’agone politico la morte di un ragazzo”.
“Evidentemente questa sensibilità non appartiene a tutti e ad ogni occasione non si perde tempo per alimentare polemiche” sosteneva ancora Fedriga.

“Ricordo, ad esempio quando lo striscione è stato rimosso per qualche giorno su richiesta di una produzione cinematografica; sempre in simili circostanze, altre polemiche sono state fomentate perché la riaffissione è avvenuta con poche ore di ritardo rispetto alla fine delle riprese stesse. Oggi arriva l’ennesima pretestuosa provocazione, in conseguenza della nostra decisione di addobbare il palazzo per gli europei under 21 che si tengono in Fvg. Perfino la UEFA mi ha dovuto scrivere impaurita da sterili tormentoni che non fanno altro che strumentalizzare il dramma avvenuto. Evidentemente – concludeva il Governatore – la mia attenzione per non urtare le sensibilità non ha pagato, e ci si sente pertanto legittimati a imporre con atteggiamenti prevaricatori cosa deve o non deve fare la Regione”.

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