La lettera di un giovane lettore sull’attuale situazione politica italiana alla vigilia delle consultazioni

Trieste – Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera da un lettore di 17 anni, alunno di un liceo triestino, sul tema dell’attuale crisi di governo.

Siamo di nuovo qua, carnefici di noi stessi.

Di Maio a stento contiene compiaciuti risolini, neanche fosse su un banco della scuola materna.

Salvini ormai scosso e preso di sorpresa che si appresta, per l’ennesima volta, a ricoprire quel ruolo tanto amato dagli Italiani, ma che ormai non fa più lo stesso effetto.

Ed in mezzo a loro Conte, acclamato come un condottiero che torna vittorioso dal campo di battaglia, quando questo è stato l’unico momento “glorioso” del suo governo: ha tagliato i fili dei suoi burattinai, ma quegli stessi fili erano gli unici che lo tenevano legato alla giostra.

Tutt’intorno il parlamento, un tempo sede della tanto esaltata volontà popolare, che invece ora si palesa al mondo come la  peggio osteria…

Ed è con questa immagine che muore l’Italia, sotto i colpi di una visita alla Sea Watch e di un buonismo morboso.

Sotto i colpi di una moneta imposta da organizzazioni finanziate da speculatori e criminali.
Sotto i colpi di una paura e di un senso di inferiorità immotivati. 
Sotto i colpi di un’ignoranza e di un menefreghismo distruttivi.

Muore uccisa da un colpo alle spalle, inflittole dal suo popolo che rinnega le proprie origini in cambio di una società basata sull’immagine, sul denaro e sul “progresso”.

Muore incapace; incapace di ri-unirsi, di formare un governo stabile; incapace di mettere da parte vecchie rivalità ed interessi personali per perseguire un bene maggiore, incapace di compattare le proprie energie e convogliarle verso l’esterno.

E mentre c’è chi esulta e sghignazza, da fuori ci guardano famelici, spietati, pronti a sbranare le carni, da un millennio e mezzo ormai, di quel tanto debole e ignaro corpo, quanto bello e splendente, chiamato Italia…

Pietro Musarra

Risponde Tiziana Melloni, capo redattore:

Gentilissimo Pietro, La ringraziamo per aver voluto manifestare il Suo pensiero a ilfriuliveneziagiulia.it. La Sua lettera esprime in sintesi l’impressione che molti cittadini italiani hanno della politica attuale.

Mi concentro su un punto in particolare: Lei parla di una “incapacità” di fare cose belle: riunirsi, esprimere stabilità, mettere da parte rivalità ed interessi, perseguire un bene maggiore, compattare le energie e convogliarle verso l’esterno.

L’invito – a Lei e ad altri cittadini egualmente stufi ed insoddisfatti – è di fare appello alle Sue energie e farsi Lei stesso promotore del bello che così bene ha espresso.

Non sarete né i primi né gli ultimi. Molte persone, tra cui molti giovani, sia nella politica che nel volontariato o semplicemente sul posto di lavoro ogni giorno s’impegnano con le proprie forze ed insieme ad altri, nella ricerca del bene collettivo.

Le faccio un esempio fra i tantissimi: https://www.ilfriuliveneziagiulia.it/1000-sacchi-neri-di-rifiuti-due-vedette-riqualificate-e-decine-di-siti-ripuliti-sos-carso-contro-il-degrado-le-foto/

Continui a denunciare i mali dell’Italia – e dell’Europa – aggiungendo quel piglio positivo che Le darà la forza di sradicarne almeno una parte.

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