L’azienda Safilo taglia 700 posti di lavoro, di cui 250 a Martignacco. I sindacati si mobilitano

Udine – La Safilo group spa, azienda quotata in borsa che produce occhiali da vista, da sole e sportivi, ha approvato il piano industriale 2020 annunciando un significativo taglio del personale.

“L’uscita delle licenze del lusso LVMH (Moët Hennessy Louis Vuitton SE, ndr) – si legge nella nota diffusa dall’azienda – rende ora necessario per Safilo l’avvio di un piano di riorganizzazione e ristrutturazione industriale, che risponda prontamente al nuovo scenario produttivo che l’azienda si troverà presto a dover gestire, con il conseguente riallineamento delle proprie strutture”.

“Il piano, tracciato per salvaguardare la competitività aziendale a favore dei lavoratori che rimangono in forza, ha identificato un totale di circa 700 esuberi nel 2020 in Italia”.

“Nonostante il tentativo di far emergere soluzioni alternative – conclude il comunicato – il nuovo piano industriale ha alla fine un impatto su un numero significativo di persone, per le quali attiveremo tutte le migliori soluzioni possibili e responsabili, lavorando a stretto contatto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori”.

Nella nostra regione è prevista la chiusura dello stabilimento di Martignacco (Ud), in cui operano circa 250 addetti.

A fronte di tale decisione, le sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, UIltec Uil e le RSU hanno dichiarato lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti del gruppo Safilo, con il blocco immediato degli straordinari e di qualsiasi altra flessibilità oraria, programmando uno sciopero generale di tutto il gruppo per l’intera giornata di venerdì 13 dicembre.

I sindacati hanno avviato una campagna di assemblee, in tutti i posti di lavoro del gruppo, dove assieme ai lavoratori saranno decise ulteriori iniziative da adottare, che portino alla massima tutela di tutti gli occupati in Safilo mantenendo le condizioni socio-economiche dei territori interessati.

I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto inoltre la convocazione immediata di un tavolo di crisi agli assessori regionali alle Attività produttive e al Lavoro.

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