Protezione delle produzioni a denominazione di origine: proposta di nuovo regolamento UE

Bruxelles – L’Italia detiene una posizione di assoluto prestigio nelle produzioni a denominazione di origine e le vendite all’estero – circa 10 miliardi di euro l’anno – hanno favorito la crescente attenzione verso l’agroalimentare italiano da parte dei consumatori su scala globale.

In quest’ambito il Friuli Venezia Giulia è presente con 6 prodotti certificati DOP – IGP, con 11 zone DOC regionali e 4 interregionali, tra cui quella del Prosecco, e la zona IGT regionale.

In questi giorni la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento sulle indicazioni geografiche della UE per prodotti agricoli, vini e bevande alcoliche.

“Una proposta di regolamento senz’altro condivisibile negli obiettivi – fa sapere Confagricoltura – ma da approfondire sotto il profilo delle nuove procedure proposte. Il sistema delle indicazioni geografiche richiede la più rigorosa tutela nelle fasi di riconoscimento e di protezione”.

Non dovranno più crearsi casi come quello del Prosek croato, evidenzia Confagricoltura.

Secondo Confagricoltura va meglio precisato, in particolare, il ruolo che si intende affidare all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) nella fase di esame delle candidature e l’attività che potranno svolgere, in ambito nazionale, i gruppi di produttori autorizzati ai fini della tutela e dello sviluppo delle Indicazioni Geografiche.

Da segnalare in termini positivi le proposte della Commissione per la protezione delle IG nelle vendite online. Nelle discussioni che si svolgeranno al Parlamento europeo e in seno al Consiglio sulla proposta di regolamento della Commissione – prosegue Confagricoltura – si dovrà tener conto della fondamentale esigenza di evitare tutti i rischi di “evocazione” delle denominazioni protette che possono confondere i consumatori.

“Accogliamo con favore la nomina di Paolo De Castro quale relatore per l’Europarlamento, al quale assicuriamo fin d’ora la nostra piena collaborazione per migliorare il progetto della Commissione nell’ottica della tutela e valorizzazione delle eccellenze del Made in Italy agroalimentare”.
Confagricoltura segnala, infine, i risultati di un recente studio sulle Indicazioni Geografiche svolto per conto della Commissione europea secondo i quali il valore di vendita di un prodotto a denominazione protetta è in media il doppio rispetto a quelli senza certificazione.

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