L’inflazione galoppa: 8,5% a Trieste e 7,8% a Udine. Il dato nazionale è pari all’8%

Trieste, Udine – A luglio 2022 la stima definitiva dell’indice generale dei prezzi al consumo nella città di Trieste ha registrato un aumento dello 0,5% rispetto a giugno 2022 e dell’8,5% rispetto a luglio 2021. A Udine gli stessi valori hanno raggiunto rispettivamente quota +0,4% e +7,8%.

Il rallentamento dei prezzi energetici che si registra a luglio non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici.

Infatti, la crescita dei prezzi degli alimentari lavorati, dei beni durevoli e non, dei servizi relativi ai trasporti e dei servizi vari accelera, spingendo l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +4,1%) e quella al netto dei soli beni energetici (+4,7%) a livelli che non si vedevano, rispettivamente, da giugno e maggio 1996.

In questo quadro accelera anche la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta a +9,1%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984.

Il dettaglio sui dati di Trieste

In un mese a Trieste sono aumentate in particolare le voci trasporti (+1,8%), servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1%), altri beni e servizi (0,9%) e Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,7%). In calo invece Comunicazioni (-0,8%) e abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili (-0,5%).

Anno su anno l’indice dei prezzi delle bollette è aumentato del 25%. In un anno sono saliti anche i prezzi di trasporti (+15,5%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (+9,9%) e servizi ricettivi e di ristorazione (+8,9%); diminuiti infine i valori alle voci comunicazioni (-3,3%) e istruzione (-0,2%).

Il dettaglio sui dati di Udine

A Udine tra giugno e luglio sono cresciuti gli indici di servizi ricettivi e di ristorazione (+2,5%), trasporti (+1,5%) e ricreazione, spettacoli e cultura (+0,7%). In calo invece i prezzi di comunicazioni (-0,8%) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,5%). In 12 mesi quest’ultima voce è aumentata però del 24,3%.

Rincarano in un anno anche i prezzi di trasporti (14,3%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (+10,6%), mobili, articoli e servizi per la casa (+6,5%) e servizi ricettivi e di ristorazione (+4,9%). In calo comunicazioni (-3,3%) e istruzione (-0,1%).

I dati nazionali

Nel mese di luglio 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,4% su base mensile e del 7,9% su base annua (da +8,0% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

L’inflazione su base annuale rimane elevata pur riducendosi di un decimo di punto percentuale. Ciò si deve ad andamenti contrastanti.

Da una parte, infatti, rallentano i prezzi dei Beni energetici (da +48,7% di giugno a +42,9%) a causa degli energetici regolamentati (da +64,3% a +47,9%) con i prezzi degli energetici non regolamentati che crescono del 39,8% (da +39,9%) e decelerano i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,0% a +4,6%); dall’altra parte, accelerano i prezzi dei beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,5%), dei servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), dei beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), dei beni durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei servizi vari (da +1,1% a +1,6%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,2% a +4,7%.

Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +11,3% a +11,1%), mentre accelerano quelli dei servizi (da +3,4% a +3,6%); si riduce, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,9 di giugno a -7,5 punti percentuali).

Accelerano sia i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,2% a +9,1%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,4% a +8,7%).

L’aumento mese su mese dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,7%) e degli alimentari lavorati (+1,4%) ed è frenato solamente dalla diminuzione dei prezzi degli alimentari non lavorati (-1,7%).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +6,7% per l’indice generale e a +3,3% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) cala su base mensile dell’1,1%, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell’8,4% su base annua (da +8,5% nel mese precedente), confermando la stima preliminare.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e del 7,8% su base annua.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi