Lotta senza quartiere al cybercrime: se ne è parlato al Digital Security Festival

Udine – Nel pomeriggio di venerdì 18 ottobre a Udine, nella sede della Confindustria, si è tenuto il Digital Security Festival sul tema “Consapevolezza dei rischi nell’era digitale in azienda, a scuola e a casa”.

All’incontro è intervenuto il Questore di Udine, Manuela De Bernardin. Nel corso del suo intervento si è soffermata sul rapporto che la società post-moderna ha con il rischio e l’incertezza.

“L’umanità vive in un mondo oggettivamente più sicuro; ne è testimone il progressivo innalzamento della qualità e dell’aspettativa di vita media. – ha detto De Bernardin. – Ma l’uomo post-moderno, socialmente pacificato e con un migliore tenore di vita, oltre a maturare una percezione più sensibile dei propri bisogni (tant’è che si parla di “paradosso sicuritario”, ovvero la dilatazione del senso di insicurezza a fronte di un oggettivo miglioramento dello stato delle cose) si trova di fronte a nuovi rischi indotti dalla modernità, dal progresso e dalla tecnologia”.

Il Questore ha citato Zygmunt Bauman, teorico della “società liquida”: “Il progresso, che un tempo costituiva la manifestazione più estrema di ottimismo ed una promessa di felicità, ora rappresenta la minaccia del cambiamento inarrestabile ed inevitabile, che suscita solo crisi e tensione.”

L’era informatica ha comportato: l’ampliamento del patrimonio conoscitivo di ciascuno di noi (il mondo a portata di clic); la velocizzazione dello scambio di informazioni; la democratizzazione dell’informazione – ma anche la difficoltà di controllare i flussi informativi e talvolta l’impossibilità di eliminazione di dati e informazioni dal circuito; l’utilizzo dei nuovi mezzi a fini criminali.

È un dato di fatto che di fronte ad una tendenza oggettiva di calo dei reati, in particolare quelli predatori classici, i reati informatici sono in crescita.

“È comprensibile – ha proseguito De Bernardin. – Se per prevenire o reprimere un furto abbiamo migliaia di anni di esperienza, per il contrasto ai crimini informatici ci stiamo attrezzando da poco tempo”.

Ai nuovi rischi legati all’era digitale le Istituzioni hanno risposto con interventi informativi e strutturali.

“Da un lato è fondamentale che la comunità, i giovani in quanto vulnerabili per età, ma anche gli adulti, vulnerabili in quanto nati e cresciuti in un’altra era, siano correttamente e adeguatamente informati e resi consapevoli del reale stato delle cose, dei rischi, degli strumenti di autoprotezione e di difesa offerti dalle istituzioni”.

Le Forze di Polizia hanno affinato l’attività di comunicazione, con progetti specifici di informazione e formazione nelle scuole e campagne dirette ai giovani e meno giovani. Sono intervenute poi dal punto di vista strutturale, potenziando o dotandosi di strutture operative fortemente specializzate e competenti. In quest’ottica nel 2017 il Ministero dell’Interno, nella definizione dei “comparti di specialità” che ha voluto riconoscere e potenziare le diverse eccellenze delle Forze di Polizia in specifici settori, ha definito il comparto della “sicurezza postale e delle comunicazioni”, che è chiamato a contrastare il crimine informatico per garantire la sicurezza e la fruibilità della rete e proteggere la segretezza delle comunicazioni.

Le minacce che investono tale comparto attengono da un lato alla sicurezza, riservatezza e integrità della rete e dall’altro all’utilizzo criminoso dei nuovi strumenti informatici per la commissione di reati. Ruolo strategico in questo comparto è detenuto dalla Polizia Postale e delle comunicazioni, Specialità della Polizia di Stato, che ha competenza esclusiva per garantire la sicurezza, l’integrità e la funzionalità delle reti informatiche e dei servizi di telecomunicazione, per la protezione delle infrastrutture critiche – la prevenzione e il contrasto degli attacchi informatici di livello strategico per il paese – e nel campo della prevenzione e contrasto della pedopornografia e violenze in danno di minori on line.

Tutte le Forze di Polizia hanno affinato la propria capacità investigativa in materia informatica, per stare al passo con la società digitale e concorrendo all’attività di prevenzione e contrasto alle varie tipologie criminose perpetrabili in rete.

Successivamente sono intervenuti il Dirigente del Compartimento della Polizia Postale del FVG dott.ssa Manuela De Giorgi e l’Ispettore Superiore della Sezione di Udine Annalisa Marini.

La Polizia Postale e delle Comunicazioni svolge un importante compito nell’ambito della prevenzione e sensibilizzazione della violenza on line ed in particolare della devianza minorile su internet; fenomeni come il sexting, le social challenge e gli hate speech, come dimostrano anche i recenti fatti di cronaca, hanno trovato grande forza espansiva e capacità di rafforzamento.

L’intervento della dott.ssa Manuela De Giorgi ha analizzato questi fenomeni soffermandosi sull’importanza dell’uso consapevole della rete e sui rischi della stessa.

Sono stati trattati anche i “reati moderni”, dal cyberstalking al revenge porn introdotto recentemente dal codice rosso, dalla “sex- extortion” alle truffe sentimentali che inducono sempre più persone in inganno.

L’intervento si è concluso con alcuni importanti consigli e soprattutto con l’invito a denunciare i casi di abuso e sopraffazione; il silenzio infatti è in tutti questi casi il peggior nemico della vittima. Si è parlato infine anche dell’Ammonimento del Questore, strumento amministrativo che rappresenta un importante passo in avanti nella lotta allo stalking e al cyberbullismo.

L’Ispettore Superiore Annalisa Marini ha parlato di cyberbullismo e dell’attività di sensibilizzazione fatta dalla Polizia Postale soprattutto nelle scuole indirizzata agli studenti, agli insegnanti e ai genitori, facendo anche riferimento alla responsabilità dei genitori per gli atti commessi dai loro figli minori.

Il Commissario Capo Tecnico ing. Giuseppe Panarello ha presentato l’attività di contrasto della Polizia Postale al cybercrime, analizzando dei casi realmente accaduti nel nostro territorio e culminati con la restituzione del denaro illecitamente sottratto alle aziende. In tutti questi casi è assolutamente necessaria una informazione tempestiva alla Polizia Postale perché anche grazie ad importanti piattaforme di collaborazione fra polizie europee per l’analisi ed il contrasto avanzato delle frodi, le forze dell’ordine sono riuscite in vari casi a bloccare e recuperare movimentazioni di denaro, intervenendo in tempo reale sulle segnalazioni e bloccando il denaro prima che venisse dirottato su conti correnti aperti da prestanome.

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