Misure Covid-19 in FVG e scuole, rinvio dell’apertura delle superiori a dopo 31 gennaio

Trieste – il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, e gli assessori Alessia Rosolen (Istruzione) e Graziano Pizzimenti (Infrastrutture) hanno annunciato un’ordinanza a firma del governatore Massimiliano Fedriga che prevede il rinvio dell’apertura delle scuole superiori successivamente al 31 gennaio.

“Le scuole secondarie di secondo grado in Friuli Venezia Giulia rimarranno chiuse fino al 31 gennaio adottando al cento per cento la didattica digitale integrata. Una scelta di responsabilità, che tiene conto dell’andamento dei dati epidemiologici e assunta mantenendo un senso di lealtà istituzionale nei confronti del Governo, dal momento che è facoltà delle Regioni intraprendere misure più ristrettive rispetto a quelle nazionali”.

La decisione è motivata da una parte da una questione sanitaria contingente e dall’altra da un fattore organizzativo finalizzato a dare alle scuole una tempistica certa.

La scelta di aprire le scuole per la Giunta “deve essere coerente con il fatto di garantire le massime condizioni di sicurezza in termini di salute a tutti (studenti, personale docente e ammnistrativo) e di poter contare su un sistema sanitario e ospedaliero che non sia sotto stress relativamente al numero di ricoveri ordinari e di terapia intensiva”.

Proprio la fascia 10-19 anni infatti ha visto in percentuale la maggior parte di casi di positività al Covid (18 per cento) in Friuli Venezia Giulia nel periodo dal 30/11 al 27/12.

Per quel che riguarda il tema dei trasporti, fortemente correlato alla riapertura delle scuole, gli assessori hanno ribadito l’importanza del lavoro svolto in questo periodo con le Prefetture per condividere un piano che consentisse il riavvio delle lezioni in sicurezza.

“Siamo pronti a tutti gli scenari, anche per un rientro con un coefficiente di riempimento dei mezzi che l’ultimo dpcm prevede al 50 per cento, tenendo conto di una profonda differenza su base territoriale che riguarda in particolare l’area dell’ex provincia di Udine: con 5 poli scolastici che manterrebbero l’orario storico e altri 6 che adotterebbero due orari diversi di entrata”.

Con la parte ferroviaria si arriva a 134 mezzi in più che sono stati reperiti sul mercato.

Il tutto, relativamente ai costi, ha comportato anche un impegno dell’Amministrazione regionale che si è detta pronta ad anticipare con fondi propri le risorse aggiuntive annunciate dal Governo.

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