46 anni fa il terremoto in Friuli. Il Consiglio regionale e la Protezione Civile: tenere viva la memoria

Trieste – “Sono trascorsi 46 anni dal forte terremoto (soprannominato dai locali Orcolat) che sconvolse il Friuli. – così esordisce il messaggio diffuso per l’occasione dal Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia -. Con una magnitudo di 6.5 è passato alla storia del nostro Paese come uno degli eventi sismici più distruttivi dell’ultimo secolo. In pochi minuti paesi che un’ora prima c’erano vennero letteralmente cancellati. Nei giorni successivi si contarono molte altre scosse che alla fine causarono poco meno di mille vittime, più di centomila sfollati e diciottomila case distrutte”.

“Il sisma cambiò le vite di chi era là, ma anche di chi non c’era: quell’evento ha segnato un solco nella storia, tracciato un confine netto tra il prima e dopo. Ma i friulani, che secondo la tradizione, discendono da un insediamento di legioni romane delle quali mantengono la severa austerità e compattezza civile, vollero riprendersi subito. Si rimboccarono le maniche e piangendo in silenzio ma senza fermarsi un attimo salvarono i loro compatrioti sepolti, e quando arrivarono la protezione civile e i militari, avevano già fatto da soli”.

“Ogni anno, il 6 maggio, si riapre un’enorme ferita per gli abitanti del Friuli Venezia Giulia. E a distanza di quasi 50 anni, i cittadini friulani ricordano quella drammatica pagina di storia  per tenere viva la memoria, ma anche per esprimere la gratitudine per la solidarietà arrivata da ogni parte del Paese in quel momento di difficoltà e dolore”.

Così scrive la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia su Twitter: “Indelebile nella mente di tutti i friulani, che con grande dignità e responsabilità, hanno affrontato le conseguenze di quella scossa di terremoto che segnò il Friuli. ‘Un modon par omp e o tornarin a plomp’ è così che il nostro territorio è stato ricostruito!”

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