“Mondi Possibili. Due secoli d’arte dalle collezioni di Pordenone”: tre sedi espositive per dare luce ad opere di grande valore del territorio

Pordenone – È un’enciclopedia del visibile e del possibile dell’immaginario artistico d’autore la mostra “Mondi Possibili. Due secoli d’arte dalle collezioni di Pordenone”, a cura di Alessandro Del Puppo e William Cortés Casarrubios, che dal 10 settembre al 28 gennaio si svolge nelle sedi della Galleria Harry Bertoia, Casa dello Studente Antonio Zanussi e nel Museo Diocesano di Arte Sacra, a Pordenone.

Quasi 140 opere di pittura, scultura e disegno selezionate, realizzate tra fine Ottocento e il Novecento, appartenenti al patrimonio della città di Pordenone, suddivise in otto percorsi tematici esposte nelle tre sedi.

Un’esposizione che mette in luce opere di grande valore, un vero patrimonio culturale del territorio, già talvolta esposte nel corso degli anni passati ma che ritornano oggi attraverso percorsi inediti, opere riscoperte, frutto di accurate indagini e di studi specialistici.

“Questa mostra è la naturale prosecuzione di un progetto avviato alcuni anni fa – osserva il curatore, Alessandro Del Puppo – e segna un’importante collaborazione tra Università e territorio sul piano dello studio e della valorizzazione dell’arte moderna e contemporanea. Tre mi sembrano i punti importanti che abbiamo condiviso e che si configurano come buone pratiche, anche per il futuro: il recupero del patrimonio artistico malnoto, il concreto incremento delle collezioni attraverso la committenza ad artisti oggi operanti in regione e infine il diretto coinvolgimento di giovani studiosi formatisi nel nostro Ateneo”.

Nomi come Paul Delvaux, Toshimitsu Imaï, Luigi Veronesi. E poi artisti del territorio come Mirko Basaldella, Luigi Spacal, lo stesso Bertoia e un nucleo consistente di autori locali ma di richiamo nazionale come Luigi Vettori e Armando Pizzinato che raccontano la storia del territorio del Friuli Venezia Giulia attraverso la rappresentazione dei paesaggi e delle sue genti.

Più che i nomi singoli di grande interesse vi sono alcuni percorsi alternativi, i “mondi possibili” appunto, che la selezione di opere traccia all’interno dell’arte del secolo scorso, per raccontare la storia sbalorditiva di una città e del suo immenso patrimonio artistico.

Si parte da una selezione di alcune opere tra l’Ottocento e il Novecento per arrivare alle tendenze più rappresentative di quello che è stato il mosaico di espressioni artistiche negli anni compresi tra le due guerre fino al secondo dopoguerra. Riemergono così alla luce tesori che provengono anche dal lontano Oriente grazie al lascito fatto al Comune di Pordenone dal Cardinale Celso Costantini (1876-1958), originario di Castions di Zoppola e primo delegato apostolico in Cina dal 1922 al 1933. Ma troviamo anche una serie di opere di pittori locali toccati dallo sguardo di Pier Paolo Pasolini, nella sezione allestita presso la Casa dello Studente Antonio Zanussi.

Nello spettro dei “mondi possibili” che la mostra si propone di indagare, si è inoltre dedicata una sezione al lavoro di diversi artisti friulani che nel complesso periodo del secondo dopoguerra nella stagione neorealista – e negli anni a seguire – rivolsero uno sguardo attento alla città di Pordenone e al paesaggio circostante, dando vita a un “realismo lirico” che trovò nel paesaggio una fonte inesauribile d’ispirazione, liberandosi da una troppo rigida interpretazione del nuovo credo realista.
Il nucleo di opere qui presentate, a differenza delle altre sezioni del percorso espositivo, proviene interamente dall’importante Collezione Concordia Sette, patrimonio della Fondazione omonima, la cui gestione culturale e artistica è affidata al Centro Iniziative Culturali Pordenone, realtà cittadina e territoriale che da decenni si conferma quale punto di riferimento fondamentale nell’ambito della ricerca e valorizzazione dell’arte contemporanea.

La scelta allestitiva, raccontata anche nel catalogo della mostra, ha privilegiato un approccio tematico articolato in otto sezioni, per altrettanti mondi possibili.

Prologo all’esposizione saranno due “period room” dedicate all’Ottocento e al Novecento che hanno visto il coinvolgimento di un artista contemporaneo come Michele Spanghero legato nella sua espressione artistica alla riflessione sul rapporto tra suoni, silenzi e arti visive, che ha lavorato per dialogare con le opere presenti in questa sezione ed arricchire di nuovi significati le due period rooms pordenonesi.

A seguire, il percorso presenta una sala monografica sul tema della composizione pittorica (Due o più figure), uno spazio dedicato alla rappresentazione del territorio (La città e la regione), un affondo sull’arte compresa nel periodo tra le due guerre e una selezione di opere che dimostrano le potenzialità del lavoro su carta (Tutto su carta).
Particolarmente rilevanti sono tre momenti della mostra dedicati a tre personalità di rilievo: una scelta di opere tratte dalla collezione di arte cinese donate dal Cardinale Celso Costantini (Le stanze del Cardinale), una campionatura di dipinti di autori legati alla figura di Pier Paolo Pasolini (I pittori di Pier Paolo); infine, il romanzo di formazione di un autore eccellente come il pordenonese Luigi Vettori, attraverso studi, disegni, note e quaderni risalenti agli anni trascorsi all’Accademia di Venezia (Come si diventa artista).

Il catalogo, stampato per i tipi delle Grafiche Antiga racconta con passione le scoperte o riscoperte artistiche in mostra, frutto di accurate indagini e di studi specialistici. Gli approfondimenti degli studiosi raccolti nel volume permettono così di narrare un territorio documentandone lo sviluppo delle arti e dei suoi filoni tematici. Filoni che si snodano in un percorso espositivo diffuso tra la galleria civica Harry Bertoia, la Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, il Museo Diocesano di Arte Sacra.In occasione della mostra sono previste delle attività didattiche per le scuole ed alcuni eventi collaterali.

Realizzata dal Comune di Pordenone con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con la collaborazione dell’Università degli Studi di Udine, del Centro Iniziative Culturali Pordenone, della Diocesi di Concordia Pordenone, della Fondazione Concordia Sette e della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

Segnaliamo gli orari di apertura: Galleria Harry Bertoia: venerdì 15.00-19.00, sabato e domenica 10.00-13.00 e 15.00-19.00; Casa dello studente Antonio Zanussi: venerdì, sabato, domenica 15.00- 19.00; Museo Diocesano di Arte Sacra: martedì, venerdì, sabato 9.00-13.00.

Orari del Museo d’Arte e della Galleria Bertoia, nella settimana di Pordenonelegge: mercoledì 13 e giovedì 14: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00;
da venerdì 15 a domenica 17: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00.

Per informazioni: T.: +39 0434 392935 – +39 0434 392937 museo.arte@comune.pordenone.it – www.comune.pordenone.it

Nell’immagine un’opera di Aldo Colò

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