“Nulla é perduto” nemmeno quest’anno a Illegio

Illegio (Ud) – Dal 4 luglio al 13 dicembre la mostra “Nulla è Perduto” ci accompagnerà alla scoperta dei più grandi capolavori perduti della storia dell’arte.

Una mostra frutto della partnership con Sky Arte, con Factum Arte di Madrid, e con Ballandi Arts. A tema la bellezza scomparsa e prodigiosamente riapparsa, grazie a studi e ritrovamenti o all’ingegno umano che non si arrende davanti alle più irreparabili sciagure. Un messaggio per il mondo provato dalla vicenda della pandemia, ma che non ha perduto il coraggio di rinascere. Una mostra “impossibile” per diversi aspetti, pensata nell’unico modo che potesse renderla possibile ora: a rischio zero.

Sorprenderà chi visiterà la mostra di Illegio, quest’anno, che non a caso porta un titolo capace di trapassare l’anima ancor prima di conoscerne le opere: «Nulla è perduto». È come un segno, un messaggio forte e appassionato in questo 2020, che vede tutti ancora in tensione per vincere la battaglia contro l’insidiosa pandemia Covid-19, ma anche per risollevare il morale delle persone, la vitalità dei paesi, la sorte di aziende, lavoratori ed economia, la capacità di dare nuova voce a cultura e turismo. 

Il principale motivo di stupore è che la mostra farà incontrare opere che non è più possibile vedere al mondo, eppure a Illegio si potranno vedere e toccare: opere distrutte o perdute, ma poi ritrovate o risorte. Alcune sono state rubate e non vi è ancora traccia di esse. Altre sono andate in cenere a causa di devastazioni o di incomprensioni. Altre ancora sono rimaste come immerse in un oblio di secoli, sebbene vi fosse notizia della loro esistenza che, da un certo punto in poi, aveva fatto perdere le tracce di sé.

Verranno esposti anzitutto sette capolavori inestimabili e smarriti per sempre, ma tornati alla luce grazie alle tecnologie di Factum Arte, l’organizzazione diretta da Adam Lowe a Madrid e dedicata a valorizzare l’arte con arte. Attraverso l’impegno di una squadra di storici, artisti, restauratori ed esperti di software 3D, le sette opere sono tornate in vita sotto forma di rimaterializzazioni capaci di restituire ogni dettaglio degli originali scomparsi, compresa la tridimensionalità delle pennellate sulla superficie pittorica, con una resa che ha dello spettacolare e pare arduo distinguere dal dipinto originale.

Visitare la mostra di Illegio permetterà di riavvicinarsi fisicamente al “Concerto a tre”, di Johannes Vermeer – rubato all’Isabella Stewart-Gardner Museum di Boston nel 1990 – a “La Torre dei cavalli azzurri”, di Franz Marc – sequestrato dal criminale nazista che tentò di succedere a Hitler, Hermann Göring, e scomparso nel 1945 – a “Myrto”, realizzato da Tamara de Lempicka come suo autoritratto alla fine degli anni Venti, nella Parigi in cui si era trasferita dalla nativa San Pietroburgo – poi custodito in una villa parigina dove si presume sia stato rubato dai nazisti nel 1943 – “al Vaso con cinque girasoli”, di Vincent van Gogh, distrutto nel bombardamento di Ashya, nei pressi di Osaka in Giappone, contemporaneamente allo sganciamento della bomba atomica su Hiroshima alla tela dedicata alla Medicina, dipinta da Gustav Klimt per il soffitto dell’Università di Vienna e bruciata nel 1945 dai nazisti ormai sconfitti nello Schloss Immendorf in Austria e ad Illegio l’opera miracolosamente rimaterializzata sarà appunto visibile a soffitto. A una delle grandi tele raffiguranti “Ninfee”, di Claude Monet, carbonizzato in un incendio divampato al MoMa di New York nel 1958 e all’intenso ed evocativo “Ritratto di Sir Winston Churchill”, opera realizzata nel 1954 da Graham Sutherland, ma fatta distruggere da Lady Clementine Churchill un anno dopo.

Inoltre, nella mostra «Nulla è perduto» vengono esposte opere d’arte originali, inghiottite dall’oscurità per lungo tempo e recentemente ritrovate. Tra esse, vanno ricordate le due sculture lignee intagliate e dorate da Domenico Mioni detto Domenico da Tolmezzo, raffiguranti San Vito e San Maurizio, realizzate tra il 1492 e il 1498 proprio per l’ancona lignea della Pieve di San Floriano di Illegio, ma rubate nel 1968, ricomparse sul mercato antiquario a Bonn nel 2018 e ora felicemente ritornate nel loro paese.
Per info complete visitare il sito www.illegio.it. Le prenotazioni obbligatorie sono aperte e le visite possibili a partire da domenica 5 luglio, o inviando una mail a mostra@illegio.it, o telefonando allo 043344445 o compilando il form presente su questo sito nella sezione “Prenotazoni”.

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