Covid, il nuovo DPCM in vigore dal 6 marzo. Scuole dell’Udinese a rischio chiusure

Roma – I ministri della Salute e degli affari regionali hanno illustrato in una conferenza stampa nel cortile di palazzo Chigi il nuovo decreto del Presidente del Consiglio (DPCM) con le misure di contenimento del virus.

Il provvedimento è in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, salvo aggiustamenti in base all’evoluzione del contagio.

Il focus sull’ascolto e la condivisione tra ministeri, Regioni, province, comuni, ha fatto sì che siano state accolte in parte le osservazioni dei territori.

Il problema della variante “inglese” del virus ha fatto sì che la scuola sia nuovamente nell’occhio del ciclone. La variante infatti si diffonde con più rapidità tra i bambini e ragazzi in età scolastica.

La variante non è di per sé più pericolosa, ma si diffonde con una rapidità superiore – fino al 40% in più – rispetto al ceppo Covid originario.

Verrà adottata la didattica a distanza nelle nelle zone rosse, anche quelle presenti nelle regioni in giallo. I protocolli restano invariati nelle aree arancioni e gialle con la didattica in presenza al 50% nelle scuole superiori.

Esiste però la possibilità di prevedere restrizioni ulteriori, prescindendo dal colore, quando viene superata una soglia di incidenza pari a 250 casi di contagio settimanali ogni 100mila abitanti.

Secondo un’anaisi di YouTrend, in FVG la provincia a rischio è quella di Udine.

Questa soluzione recepisce le indicazioni del Comitato tecnico scientifico sulle scuole e porta alla chiusura anche delle elementari e delle medie, con il ritorno alla didattica a distanza, nelle aree rosse e ad alto contagio.

Gli esponenti del Comitato tecnico scientifico hanno illustrato alle Regioni il parere del comitato relativo alla situazione epidemiologica delle scuole.

Il parere era stato chiesto espressamente dei presidenti nella riunione con il governo della settimana scorsa e i ministri degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e dell’Istruzione Patrizio Bianchi hanno portato la richiesta all’attenzione del governo nel corso della cabina di regia.

Il comunicato stampa ufficiale

Il Presidente Mario Draghi ha firmato oggi il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) che detta le misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio da COVID-19.

Il DPCM sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità.
Di seguito una sintesi delle principali novità e delle misure confermate.

ZONE BIANCHE
Nelle zone bianche, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore.
Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi).
Si istituisce un “tavolo permanente” presso il Ministero della salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell’Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell’allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori.

SCUOLA
Zone rosse – Dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Zone arancioni e gialle – I Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica:
nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.

MUSEI, TEATRI, CINEMA E IMPIANTI SPORTIVI
Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi.
Dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala.
Restano chiusi palestre, piscine e impianti sciistici.

ATTIVITÀ COMMERCIALI
In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto.

SERVIZI ALLA PERSONA
Nelle zone rosse, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.

SPOSTAMENTI DA E PER L’ESTERO
Si amplia il novero dei Paesi interessati della sperimentazione dei voli cosiddetti “COVID tested”.
A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l’ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.

TAVOLO DI CONFRONTO CON LE REGIONI
È istituito un tavolo di confronto presso il Ministero della salute, con componenti in rappresentanza dell’Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Comitato tecnico-scientifico, con il compito di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in considerazione anche delle nuove varianti.

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