Omicidio di Giulio Regeni, rinviati a giudizio i quattro agenti dei servizi segreti egiziani indagati

Roma – I quattro agenti dei servizi segreti egiziani indagati dalla Procura di Roma sono stati rinviati a giudizio per avere sequestrato, torturato e ucciso il ricercatore italiano Giulio Regeni. Lo ha deciso in sede dell’udienza svoltasi martedì 25 maggio il Giudice dell’udienza preliminare di Roma accogliendo la richiesta della Procura. Il processo è stato fissato per il prossimo 14 ottobre davanti alla corte d’assise della Capitale.

A giudizio vanno: Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Nei loro confronti le accuse mosse dal sostituto Sergio Colaiocco variano dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate.

“Volontaria sottrazione dal processo. La copertura mediatica capillare e straordinaria ha fatto assurgere la notizia della pendenza del processo a fatto notorio”.

Così il gup di Roma, Pierluigi Balestrieri ha respinto l’eccezione sollevata dai quattro difensori degli agenti egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni, in merito all’assenza dei quattro nell’udienza svoltasi il 25 maggio.

L’udienza quindi è andata avanti con le richieste di rinvio a giudizio da parte del pm Sergio Colaiocco. La memoria depositata martedì 25 maggio dal rappresentante dell’accusa afferma che tutti gli imputati “hanno avuto certamente notizia dell’esistenza del procedimento penale italiano, essendo stati tutti e più di una volta, ascoltati dalla magistratura egiziana a seguito di richiesta rogatoriale di questo ufficio”.

In aula erano presenti anche i genitori di Regeni, Claudio e Paola.

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