Petizione degli amici di Nadia Orlando contro i domiciliari dell’assassino, raccolte 67mila firme

Trieste – “Siamo donne e uomini di ogni età, scossi dalla drammatica vicenda di Nadia Orlando, barbaramente uccisa in Friuli il 31 luglio scorso dal ragazzo che diceva di amarla. Non accettiamo che il colpevole, Francesco Mazzega, possa essere libero di trascorrere le sue ore con i suoi cari a casa, mentre ai cari di Nadia non resta altro che piangerla. Chiediamo che venga sospesa la pena dei domiciliari e che ritorni in carcere in attesa del processo”.

“Le pene per questi reati devono essere esemplari, è necessario che la Giustizia italiana sia in prima linea contro il femminicidio.

Ogni tre giorni muore una ragazza in Italia, dobbiamo arrestare questo dramma”.

Così si legge nella pagina del sito di raccolta firme “change.org” alla pagina dedicata alla petizione contro la scarcerazione dell’assassino.

“Nadia non c’era più, la giustizia prendeva decisioni che non potevamo né capire né condividere, così non potevamo starcene con le mani in mano. Siamo andati per le strade, per le piazze, per i mercati e abbiamo raccolto queste firme per la petizione che qui presentiamo, ma ci muoveremo anche a livello nazionale per chiedere la revisione dell’attuale sistema delle misure cautelari: per Nadia, per le vittime come lei, perché non siano dimenticate, perché non si ripeta”.

È stata presentata così al Consiglio regionale del FVG, da un gruppo di giovani amici di Nadia Orlando, la ventunenne di Dignano (Ud) assassinata lo scorso 31 luglio, la petizione di oltre 67mila persone contro la concessione degli arresti domiciliari all’ex fidanzato che l’aveva uccisa, consegnandosi poi alla polizia.

Presenti il papà e la mamma della giovane, hanno ricevuto la petizione il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, e altri consiglieri.

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