A Pordenonelegge “Un’impresa libera… costi quel che costi” recital contro il racket

Pordenone – A pordenonelegge, la festa del libro con gli autori, il 14 settembre alle ore 19 al Ridotto del Teatro Verdi, va in scena “Un’impresa libera… costi quel che costi”, un reading a due voci nel quale la libertà di fare impresa è declinata come libertà dal racket, dalla corruzione, dall’usura, dalla contraffazione, dalla violenza.

L’attore Paolo Briguglia leggerà una selezione di brani di grandi scrittori, testimoni e icone della lotta alla criminalità, curati da Daniela Floridia, in un percorso guidato da Anna Lapini, incaricata per la legalità di Confcommercio.

Alberto Marchiori, Presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia Pordenone, che sponsorizza ben 5 eventi nell’ambito del Festival,  introdurrà la performance.

Nel reading, che si apre con la lettera di Libero Grassi al “caro estortore” e si chiude con quella di Giorgio Ambrosoli alla moglie Annalori, trovano spazio brani di tenore molto diverso, dall’introspezione di “Corrotto” di  Tahar Ben Jelloun alle analisi e gli scenari di Gomorra di Roberto Saviano, fino alle vicende tragicomiche di un aspirante imprenditore raccontate da Carlo Loforti in “Appalermo Appalermo” insieme alle drammatiche testimonianze di vittime di usura raccolte da Salvatore Cernigliaro e Giovanni Abbagnato nel libro “Contrappunto in tempo di crisi”.

«L’art. 41 della Costituzione recita “L’iniziativa economica privata è libera …” Ma un imprenditore non può essere libero se taglieggiato e pressato da usurai ed estortori, se soggetto ai ricatti di corruttori e fiaccato dalla concorrenza sleale delle merci contraffatte e taroccate, se la violenza dei rapinatori può mettere a repentaglio la sua vita» spiega Anna Lapini, componente di Giunta Confcommercio Imprese per l’Italia incaricata per la legalità e la sicurezza.

«Ma si può resistere, molti lo hanno fatto e molti lo fanno, per fermare la criminalità che sottrae risorse all’economia, allo Stato e alle imprese: 27 miliardi l’anno. Non dobbiamo permettere che imprenditori come me vedano mortificate energie, volontà di investire, di guardare al futuro, perché ciascuno possa dire: io non ho paura di fare impresa. Il compito di Confcommercio è quello di stare a fianco degli imprenditori ma anche quello di aumentare la consapevolezza su questi fenomeni, e per farlo abbiamo scelto una forma di comunicazione più immediata e coinvolgente».

Per Paolo Briguglia «in un momento così delicato per il nostro Paese, in cui fra arrestati, indagati, corrotti, evasori, arraffatori e prepotenti di ogni genere e appartenenza politica, sembra perdersi il rispetto per la collettività e lo spirito di collaborazione civile. Bisogna tirare fuori la voce per schierarsi con gli imprenditori e tutte le categorie che tentano di resistere e dare basi solide e sostenibili alla nostra economia, testimoniando ognuno nel proprio campo perché, come dice un detto africano “da soli si va veloce, insieme si va lontano”. Resistere insieme, creare anticorpi insieme per una società e un’Italia veramente civile».

Confcommercio – Imprese per l’Italia per la legalità e la sicurezza

 

 

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