Ricordella: metti gli orologi indietro di un’ora! Torna l’ora solare. Ma solo fino al 2021

FVG – Ricordiamo a tutti i lettori che domenica 27 ottobre torna l’ora solare. Avrà termine domenica 29 marzo 2020, data di inizio dell’ora legale primaverile/estiva.

Domenica 27 ottobre alle ore 3.00 del mattino si dovranno spostare un’ora indietro le lancette degli orologi.

Risparmio stimato

Secondo le stime preliminari registrate dalla società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 31 marzo 2019, grazie proprio all’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente 505 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 190 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250 mila tonnellate.

Considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo (secondo i dati dell’Arera) circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni di euro.

Aboliti i cambi d’ora dal 2021

La Commissione Europea ha dato seguito alla proposta di abolizione dell’ora legale formulata dopo una consultazione pubblica avvenuta tra luglio e agosto 2018, in cui i sostenitori della proposta (che ritengono che lo spostamento delle lancette provochi un danno alla salute) hanno avuto la meglio con l’84% dei voti.

Il Parlamento Europeo ha così abolito l’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra. Ogni Stato sarà quindi chiamato a decidere nei prossimi due anni se rimanere con l’ora solare o adottare quello dell’ora legale come fuso orario permanente.

Cosa dice la scienza sui danni dei cambi d’ora

I risultati degli studi sulle conseguenze negative dei cambi di ora non sono univoci.

Tuttavia, è dimostrato che le attività fisiologiche dell’organismo sono organizzate secondo ritmi biologici di diversa durata. I ritmi circadiani, della durata approssimativa di 24 ore, sono i più studiati e dipendono dall’attività di diversi marcatori cerebrali.

Il più importante di questi recettori si trova nell’ipotalamo, che regola molte funzioni, come la produzione di ormoni, i cicli sonno/veglia, la temperatura corporea, i comportamenti alimentari.

Le alterazioni del ritmo circadiano possono avere conseguenze su tali funzioni alterando, ad esempio, il ciclo del sonno. Un riposo peggiore provoca stress e cali dell’attenzione.

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