Rugby, serie A. Udine troppo debole in mischia chiusa per reggere l’urto della Tarvisium

Udine – Una sensazione di sconforto e impotenza si legge sul volto del coach bianconero, Riccardo Robuschi al termine dell’incontro perso in casa con la Tarvisium Treviso. Le “magliette rosse” si sono imposte per 28 a 14 sull’erba del “Gerli” sfruttando un macroscopico “miss match” : le fasi statiche sono state letteralmente dominate dai trevigiani, in particolare la mischia chiusa, dalla quale sono scaturite una valanga di penalità contro i friulani e addirittura 3 mete tecniche. Purtroppo, se la mischia non regge l’urto, puoi avere la squadra più brillante, più veloce e più creativa del mondo, il piano di gioco più innovativo, ma sarai sempre perdente: da qui lo scoramento del tecnico friulano.
La partita è rimasta inchiodata sullo 0 a 0 fino al 33′, a riprova di un sostanziale equilibrio. Poi è arrivata la prima meta tecnica trevigiana, legittimamente concessa dal direttore di gara di fronte ad una manifesta inferiorità del pack bianconero in “chiusa”.
Per uscire dalle secche Udine ha fatto quello che sa fare e lo ha fatto bene: ha mosso il pallone con fantasia e ritmo, fino a pareggiare il conto con la bella meta di Balzi al 37′, frutto del solito gioco di prestigio di Robbie Flynn, capace di innescare il sudafricano Mills, il quale a sua volta smarca il numero 9 dei friulani per la corsa dentro l’area avversaria. Muzzi trasforma. La ripresa inizia con Udine in attacco, anche se il leit motiv non cambia: le mischie e le touche sono un calvario. Al 17′ l’allungo udinese: di nuovo Mills in evidenza (generosa la sua prova, pur con qualche errore di troppo), trova il corridoio giusto dopo una serie di percussioni dei compagni e plana in meta. Ancora Muzzi aggiunge due punti al carniere friulano mettendo tra i pali la trasformazione e sul 14 a 7 a metà ripresa le cose sembrano volgere al meglio.
Invece l’ultimo quarto si trasforma in un incubo: arriva un’altra meta tecnica, sempre per crollo della mischia chiusa in prossimità dell’area di meta friulana, una meta della seconda linea trevigiana Cincotto, che sorprende nel sonno le guardie friulane e da una ruck trova un pertugio andandosene via indisturbato, e poi, dulcis in fundo, il tracollo con la terza meta tecnica, ancora per cedimento della mischia in chiusa, che nega alla Udine Fvg perfino la consolazione del punticino di bonus difensivo e regala alla Tarvisium 5 punti pieni.
C’è poco da essere soddisfatti insomma, se si esclude la bella prova dei giovanissimi: Cuttini (esordiente dal primo minuto), De Fazio (esordiente in serie A, entrato nella ripresa), dei fratelli Not (anch’essi alle prime uscite in serie A). Lusinghiera anche la prova del diciassettenne Gregori (altro esordiente in serie A) e solita performance di cuore e sostanza di Riccardo Gerussi, che si merita il titolo di man of the match nonostante la sconfitta della sua squadra.

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