Sorprese al lago di Cornino: il raro gipeto e l’aquila di mare avvistati nella Riserva

FVG – Un raro esemplare di gipeto è stato avvistato nella Riserva naturale regionale del lago di Cornino, in Friuli Venezia Giulia. Si tratta della prima volta che un esemplare di questa specie si trattiene sulle Prealpi friulane, segno di una possibile ricolonizzazione in atto sulle Alpi. Il gipeto segue i grifoni nei loro spostamenti e utilizza le stesse aree per la sosta e il riposo.

Il gipeto (Gypaetus barbatus), conosciuto anche come avvoltoio barbuto, è un rapace diurno maestoso il cui habitat si trova tra le vette alpine. Con un’apertura alare che può sfiorare i tre metri, si distingue come il più grande volatile in Italia, superando persino l’aquila reale.

Nutrendosi di carcasse, il gipeto svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema alpino, contribuendo a smaltire le carcasse e prevenire la proliferazione di batteri e malattie.

La sua presenza è un indicatore prezioso dello stato di salute dell’ambiente alpino. Purtroppo, in passato, il gipeto era a rischio di estinzione a causa di avvelenamento da piombo e bracconaggio. Grazie a rigorosi programmi di conservazione, la specie sta fortunatamente tornando a popolare le Alpi.

Anche un’aquila di mare attratta dalla Riserva

Oltre al gipeto, è stata avvistata anche un’aquila di mare nella Riserva. L’aquila è stata notata tra la Riserva e i laghetti Pakar ed è stata probabilmente attratta dalla disponibilità di cibo e dalla presenza di altri rapaci e corvidi.

L’aquila di mare (Haliaeetus albicilla) è un maestoso rapace diurno con habitat lungo le coste e le zone lacustri dell’Europa, dell’Asia e del Nord America. Con un’apertura alare che può superare i due metri e mezzo, si distingue come uno dei più grandi volatili d’Europa, secondo solo all’aquila reale.

L’aquila di mare è un’abile cacciatrice che si nutre principalmente di pesci, ma opportunisticamente cattura anche altri animali acquatici come anatre, gabbiani e persino piccoli mammiferi. La sua vista eccezionale le permette di individuare le prede anche dalla superficie dell’acqua, per poi tuffarsi con rapidità e potenza per catturarle.

La Riserva: punto di riferimento per i grandi rapaci

La presenza di gipeto e aquila di mare nella Riserva conferma l’importanza di questo sito come punto di riferimento per i grandi rapaci. L’abbondanza di cibo e la presenza di una folta colonia di grifoni (unica su tutto l’arco alpino) rendono la Riserva un luogo ideale per questi animali.

Reintroduzione di rapaci in atto

Gli avvistamenti di gipeto e aquila di mare sono anche un segno positivo per i progetti di reintroduzione dei rapaci in atto in Europa. In particolare, in Bulgaria è in corso un piano di reintroduzione dell’avvoltoio monaco che ha già portato alla nascita di 20 coppie nidificanti. Gli effetti di questo progetto si vedono anche a Cornino, dove ogni anno arrivano alcuni avvoltoi “ospiti”.

Progetti europei e collaborazioni

La reintroduzione dei rapaci fa parte di numerosi progetti in atto in Europa (nel caso di Cornino sostenuto dalla Regione e dal Comune di Forgaria, ente gestore della Riserva).

Determinante il lavoro di coordinamento svolto dalla Cooperativa Pavees e dal suo direttore scientifico, Fulvio Genero. Il loro impegno contribuisce a fare della Riserva un luogo prezioso per la conservazione dei grandi rapaci.

https://www.riservacornino.it/

(Nella foto di Fulvio Genero: il gipeto)

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