Morte della signora Liliana Resinovich: la Procura valuterà conclusione delle indagini preliminari

Trieste – Liliana Resinovich, la donna la cui scomparsa era stata denunciata il 14 dicembre 2021 e che era stata trovata senza vita il 5 gennaio 2022 presso il parco di San Giovanni a Trieste, sarebbe deceduta per soffocamento.

Queste le conclusioni a cui sono giunti i consulenti della Procura, i medici legali Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli, incaricati dal pubblico ministero di effettuare accertamenti sul corpo della 63enne.

La nota ufficiale a firma del procuratore Antonio De Nicolo parla di “morte asfittica in spazio confinato, senza importanti legature o emorragie presenti al collo”. “Il decesso – aggiunge la nota – risalirebbe a 48-60 ore circa prima del rinvenimento del cadavere stesso”.

Il rapporto dei due esperti è stato depositato e dalle risultanze della perizia la Procura di Trieste deciderà come proseguire le indagini.

Una delle ipotesi è che la donna possa essersi tolta la vita mettendosi un sacchetto di plastica sul capo, ma la famiglia della signora Resinovich non è convinta del suicidio.

Per questo motivo, per far luce sulla finestra temporale che passa tra la data della scomparsa (14 dicembre 2021) e quella del rinvenimento del cadavere (5 gennaio 2022), gli inquirenti fanno sapere che verrà valutato “se le indagini preliminari possano dirsi completate o se invece siano opportune ulteriori attività onde non lasciare nulla di intentato. All’esito di quanto detto questo Ufficio adotterà le determinazioni conclusive dell’investigazione”.

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