Violenta protesta al CPR di Gradisca d’Isonzo: incendi e lanci di oggetti

Gorizia – Il Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Gradisca d’Isonzo (Go) è stato teatro di una violenta protesta sabato 16 dicembre scorso. Gli ospiti della struttura hanno appiccato diversi incendi, bruciando materassi, coperte ed effetti personali, generando un clima di paura e tensione. Gli operatori della vigilanza sono stati coinvolti e presi di mira da numerosi oggetti lanciati dagli insorti.

La situazione ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine, con l’ingresso di operatori della Questura per spegnere le fiamme e ripristinare l’ordine all’interno delle camerate.

Il Consigliere regionale di Open Sinistra FVG, Furio Honsell, ha condannato fermamente l’accaduto, sottolineando la necessità di chiudere i Centri di Permanenza per i Rimpatri.

Honsell ha criticato l’utilizzo dei CPR come strumento per gestire l’immigrazione, definendo le persone in attesa di espulsione come capri espiatori.

“I Centri di Permanenza per il rimpatrio, CPR, vanno chiusi – scrive Honsell in una nota. – . Ancora una volta scene di inaudita disperazione e abbruttimento arrivano da Gradisca, dove ieri è scoppiata l’ennesima protesta con feriti e intervento degli agenti in tenuta antisommossa”.

“I CPR non possono essere uno strumento per gestire il fenomeno dell’immigrazione. Le persone in attesa di espulsione, che sono là private delle libertà, spesso dopo aver già scontato una pena, discriminate perché appartengono alle pochissime nazionalità con le quali l’Italia ha un accordo in tal senso, sono solamente dei capri espiatori. La detenzione in Italia è legittima essenzialmente a fini rieducativi. Questa condizione disumana va fermata”.

“Il contesto ambientale stesso è degradante – conclude Honsell. – I detenuti vivono in minuscoli quartieri, con una parte coperta e una scoperta detta “vasca”, simili a quelli degli animali feroci allo zoo. Restiamo umani!”

Da parte sua il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso la sua ferma condanna per gli episodi di violenza di Gradisca. Attraverso i social, il ministro ha ringraziato il personale delle Forze di polizia per la pronta risposta, sottolineando l’importanza di sedare i disordini e garantire l’incolumità delle persone presenti nel centro.

La protesta e gli atti di violenza sollevano ancora una volta il dibattito sulla legittimità dei Centri di Permanenza per i Rimpatri come strumento di gestione dell’immigrazione, portando alla ribalta la questione delle condizioni detentive e della necessità di trovare soluzioni più umane ed efficaci per affrontare il fenomeno migratorio.

 

 

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