Torna con “Il colore” l’appuntamento mensile di Blep

Trieste – Torna, venerdì 11 marzo nello spazio di ArcoLab alle ore 20.45 l’appuntamento mensile con BleP dedicato a “Il colore”.

Raimondo Pasin questa volta ci fa entrare nella faticosa affermazione del colore nel cinema, iniziando come sempre dai racconti sulla storia, sulla nuova tecnica e sulle contaminazioni artistiche. Ci parlerà della componente cromatica dalle arti al cinema e la valenza emozionale del colore.  Un’ora e mezza in cui si percorreranno le palettes di grandi registi di ieri e di oggi e proveremo insieme a capire cosa si nasconde dietro alle loro scelte cromatiche.

Abbiamo scambiato qualche battuta con Simonetta Cusma, che gestisce lo spazio ArcoLab e insieme al docente Raimondo Pasin ha dato corpo e luce a BleP.

Dove nasce l’idea di BleP?

Nasce un anno fa quando ho chiesto a Raimondo Pasin di collaborare con me, e realizzare un progetto sul cinema che non fosse il classico corso di cinematografia. Ho pensato ad una serie di incontri che parlassero della storia del cinema,  delle vecchie bobine ma anche di arte, musica e  i colori che creano questa magia.

Riguardo al nome, pensando al cinema l’ho associato ai pop-corn, così da allietare il pubblico durante le nostre “lezioni”, e l’azione successiva è stata pensare al “Lambrusco” che ben si associava ai popcorn. Così ho preso contatti con degli amici dell’Emilia Romagna che ci hanno spedito alcune casse di ottimo Lambrusco. Il tutto è stato sintetizzato in un acronimo, ed è nato il nome BLeP: Bobine, Lambrusco e Popc-orn.

Cinque gli appuntamenti proposti a percorrere la genesi della Settimana Arte per arrivare all’appuntamento conclusivo dedicato ai “Titoli di coda”. Con lo spirito che vi ha contraddistinto e fatto aggregare, oltreché divertire prima di ogni altra cosa, state già parlando di progetti futuri?

Effettivamente ci abbiamo preso gusto e proprio in questi giorni stiamo tramando qualcosa di nuovo per l’estate. Abbiamo diverse idee da sviluppare, e non vediamo l’ora di concretizzarle.

Al vostro pubblico offrite qualità e tante curiosità siete soddisfatti dei risultati raggiunti?

È stato difficile mettere in piedi un progetto durante la pandemia, con tutte le restrizioni e cautele del caso.  Esserci riusciti e aver a coinvolto una buona fetta di pubblico che ha dimostrato interesse, seguendoci di volta in volta, è stata una grande soddisfazione. Mancano solo due incontri, il prossimo dedicato a “Il colore” è quasi sold-out, quindi direi che nell’insieme il bilancio è più che positivo.

Il tuo Spazio in futuro potrebbe essere utilizzato anche come incubatore per altri progetti…ci hai mai pensato?

Si ci sto pensando, credo che Arcolab sia uno spazio coworking ideale per realizzare progetti culturali ed artistici, sono state organizzate diverse mostre e presentazioni di libri, da parte di coworkers durante questi due anni di attività, io stessa ho contribuito e collaborato alla parte organizzativa degli eventi. Vorrei che Arcolab rimanesse un piccolo angolo prezioso di cultura, all’interno di un contesto cittadino da “movida”, in mezzo ai vari locali di piazzetta Barbacan. Mi piace l’idea che si possa iniziare una serata di culture experience in Arcolab, magari facendo anche nuove amicizie, per poi proseguire nei deliziosi localini adiacenti.

Credo che la formula del coworking sia la più versatile, per dare massima libertà a chiunque (privati, associazioni, aziende ecc) abbia in mente idee e progetti da realizzare e cerchi appunto una location adatta a coinvolgere un pubblico curioso, amante della bellezza, della vita e della cultura.

Info  e prenotazioni al numero al +39 3880732170  anche solo inviando un messaggio su whatsapp. Costo 10 euro. Si ricorda che per accedere è richiesto il Super green pass.

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