Tre interventi del Soccorso Alpino nelle nostre montagne domenica 12 luglio. Grave escursionista austriaco

Udine, Pordenone – Tre gli interventi del Soccorso Alpino nelle nostre montagne domenica 12 luglio.
Il primo in comune di Resia a 2200 metri di altitudine, lungo il sentiero 632 che dal Monte Sart scende al Bivacco Marussigh. Qui un cinquantaquattrenne di Ovaro ha messo il piede in un avvallamento mentre scendeva e si è fratturato una caviglia mentre scendeva dal Monte Sart verso il Bivacco Marussigh lungo il sentiero CAI 632.

È stato prontamente soccorso da un’équipe di tre tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della stazione di Moggio Udinese, tra cui un medico, imbarcati a bordo dell’elicottero della Protezione Civile, essendo il velivolo dell’elisoccorso regionale impegnato. L’uomo è stato caricato a bordo in hovering e consegnato all’ambulanza per essere portato all’ospedale di Tolmezzo.

Il secondo è avvenuto in comune di Tarvisio, dove un escursionista di Klagenfurt è stato trovato privo di sensi a quota 1600, sotto il Bivacco Nogara e le pareti del Mangart, nella zona dell’Alpe Vecchia. L’allarme è scattato dal rifugio Zacchi dove, intorno alle 12.40, è giunto un escursionista, anche lui di origini germaniche, a dare l’allarme al gestore, che a sua volta ha allertato il Soccorso Alpino e Speleologico. Otto tecnici della stazione di Cave del Predil assieme alla Guardia di Finanza di Sella Nevea si sono recati sul posto a piedi, dopo aver raggiunto quota 1100 con il fuoristrada lungo il sentiero 517.

Si è tentato prima di chiamare l’elisoccorso che però era impegnato – e l’elicottero della Protezione Civile era impegnato nell’intervento in Val Resia. L’uomo era privo di sensi al momento del ritrovamento e con un trauma facciale, provocatogli dalla caduta. I soccorritori gli hanno prestato le prima cure ma era evidente la gravità della situazione per cui è stato nuovamente richiesto l’elicottero che, giunto sul posto, ha potuto atterrare su una zona pianeggiante e caricare il ferito a bordo.
Terzo intervento nel Pordenonese: un escursionista quarantottenne di Susegana è stato tratto in salvo dal Soccorso alpino e speleologico stazione Valcellina nel pomeriggio di domenica 12 luglio tra le 14 e le 16.

L’uomo stava compiendo da solo un itinerario ad anello: era partito al mattino dalla località Ponte Compol in Val Cimoliana ed era transitato per Casera Lodina raggiungendo Forcella Duranno e ritornando per forcella dei Frati è rimasto bloccato in un tratto esposto con roccette di primo grado tra la forcella e il Bivacco Greselin a circa 2000 metri di altitudine non riuscendo più a proseguire.

Qui, dove passa anche l’Alta via numero 6 detta “dei silenzi” in passato sono successi interventi simili per soccorrere escursionisti in difficoltà. Fortunatamente in quel punto il telefono cellulare aveva campo sufficiente e l’uomo è riuscito ad avvisare il numero unico 112 chiedendo aiuto. Durante la chiamata sono state rilevate dalla Sores le sue coordinate e i soccorritori, una decina di tecnici del soccorso alpino stazione Valcellina sono stati caricati a bordo dell’elicottero della Protezione Civile e rilasciati in quota in un tratto al di sopra del punto in cui si trovava l’uomo, lo hanno raggiunto, hanno attrezzato con le corde delle manovre di sicurezza e lo hanno accompagnato in un altro punto nel quale l’elicottero ha potuto ritornare a prenderlo per ricondurlo a valle.

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