Videostreaming e gaming, cresce il consumo degli italiani: in Friuli il calcio sposta gli equilibri

È ormai palese l’incalzante ritmo con cui si diffondono le tecnologie digitali. Servizi che fino a una decina di anni fa erano appannaggio di pochi sono diventati parte integrante del nostro quotidiano e siamo abituati a darli per scontati.
È il caso della banda larga, la cui diffusione in Italia è addirittura più omogenea rispetto al servizio telefonico.

Il report di Tim descritto in queste righe ha analizzato i comportamenti degli italiani degli ultimi dieci anni, riuscendo così a fornire anche una retrospettiva più approfondita e comparabile alle epoche precedenti, dalla quale è – fra l’altro – emerso che, in Italia, la percentuale media di famiglie con abbonamento alla banda larga è del 70%. Con regioni che sono più vicine all’equilibrio nazionale, come la nostra che si attesta sul 68%, e altre ben più lontane: ai vertici la Lombardia con il 78%, come fanalino di coda il Molise con il 45%.

Il traffico medio di dati mensile sulla linea a banda larga della rete TIM – la quale ospita più del 70% delle reti offerte da altri gestori – è cresciuto di 12 volte nell’arco di 10 anni, da dicembre 2011 e dicembre 2021.

Si è passati da un consumo di 16 Gigabyte a uno di oltre 190, un incremento esponenziale che affonda le radici sia nella maggiore diffusione della tecnologia per fruire della rete, sia nella tipologia dei servizi maggiormente utilizzati.

Il report sottolinea, infatti, come l’utilizzo di videostreaming e dei servizi di gaming incida in maniera rilevante nel consumo di Gigabyte. Servizi che si sono sviluppati rapidamente negli ultimi anni e che occupano i primi posti delle attività più godute dagli utenti, con lo streaming che giunge a coprire il 50% dei consumi totali.

Un fenomeno convalidato dal periodo del lockdown, che ha causato un’impennata di consumi del 50%, decisamente fuori dalla norma, che tuttavia non ha avuto effetti boomerang. Nel 2021, è stata infatti registrata un’ulteriore crescita rispetto al 2020, del 9,8%, a riprova che i progressi effettuati dagli italiani in campo digitale si dimostrano duraturi e che il nostro Paese si sta modernizzando, grazie alle potenzialità di queste soluzioni tecnologiche.

Un’ulteriore riprova è offerta dal passaggio del calcio dalla trasmissione via satellite a quella in streaming: nelle province in cui è radicato un tifo localizzato, si è osservata una crescita superiore al resto d’Italia nell’uso della banda larga.

Quelle che il report ha definito le “Province Serie A” si distaccano dalla media nazionale di crescita (9,8%) anche in maniera importante, esempio rappresentato alla perfezione proprio dalla nostra regione: a Udine la differenza fra 2020 e 2021 raggiunge la vetta del 20,1%, distaccando di quasi 5 punti percentuali le successive città in classifica.

La conferma finale arriva proprio dal settore del gaming, l’altra fonte dei più ingenti consumi di traffico dati. In particolar modo il gambling, secondo quanto riporta Giochidislots, è stato contraddistinto da un’importante inversione di tendenza, anch’essa sopraggiunta nel periodo del lockdown e poi mantenutasi fino al momento attuale.

Si tratta dell’esponenziale espansione del gioco a distanza, che da ormai due anni ha preso il sopravvento, scombinando un po’ tutti i parametri di un settore abituato veder vestire i panni del leone al gioco fisico e ai classici apparecchi dislocati nei punti retail di tutta Italia.

Una chiara conseguenza della crescente digitalizzazione del Paese che, con una piccola spinta offerta dalla pandemia, ha trovato nella dimensione online la nuova chiave d’accesso per il futuro.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi