Disoccupazione in FVG: dati Istat e soluzioni utili per contrastarla

FVG – Secondo l’Ufficio studi della CGIA, nel 2023 ci sarà una lieve contrazione di disoccupati in Friuli Venezia Giulia: il tasso di disoccupazione passerà infatti dal 5,7% al 5%.

Tuttavia, desta ancora preoccupazione il numero di disoccupati a livello regionale e nazionale. In particolare sarà la provincia di Pordenone a richiedere il maggiore sforzo in termini di contrasto alla disoccupazione.

Le previsioni per il 2023

La CGIA, dopo aver elaborato i dati Istat, ha confermato che le previsioni economiche per il prossimo anno non saranno affatto rosee. La crescita del PIL e dei consumi familiari, infatti, sarà azzerata rispetto al 2022.

Come accennato, la provincia di Pordenone registrerà il numero maggiore di disoccupati: in questa zona, infatti, il tasso di disoccupazione toccherà quota +4,6% rispetto al 2022, con un aumento di circa 230 unità. A preoccupare è anche il lavoro autonomo: a causa della crisi e del drastico calo dei consumi da parte delle famiglie, anche tale settore rischia gravi perdite, con tutte le conseguenze del caso.

Di contro, c’è da dire che il Friuli Venezia Giulia rientra tra le regioni che subiranno meno contraccolpi economici, al contrario di quanto accadrà invece alle zone del Centro-Sud, che continueranno a registrare un incremento particolarmente preoccupante in termini di disoccupazione. Tuttavia, è il caso di capire in che modo è possibile agire per contrastare la disoccupazione.

Gli strumenti più utili per contrastare la disoccupazione

Uno dei modi più efficaci per combattere la disoccupazione è investire sulla formazione. Acquisire competenze specifiche e tali da velocizzare il processo di inserimento nel mondo del lavoro è la soluzione migliore, e in tal senso le strade percorribili sono diverse.

Tra le possibilità formative più interessanti e funzionali troviamo i corsi professionalizzanti organizzati da appositi enti o dalla Regione stessa, per esempio, ma anche l’iscrizione a facoltà universitarie frequentabili online, per studiare e conseguire la laurea da remoto; in quest’ultimo caso è possibile informarsi e scegliere quale tra le università online attive in Italia fa più al caso proprio, sfruttando alcune utili risorse presenti sul web.

Dalla teoria alla pratica, un altro modo decisamente utile per contrastare la disoccupazione è attingere ai fondi europei o regionali che consentono di sviluppare dei percorsi di progettazione come startup o iniziative sociali e impegnare i giovani disoccupati in diverse attività formativo-lavorative. Tra questi ci sono il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, il Fondo di aiuti europei agli indigenti o anche i Corpi europei di solidarietà.

Tra le altre cose non va dimenticata l’opportunità di investimento data dal PNRR. A tal proposito non basta investire i soldi che stanno arrivando, ma sarà necessaria una buona capacità di incanalare queste risorse per poter investire su una formazione sempre più digitalizzata. Questo consentirà ai giovani di potersi approcciare alle professioni del futuro con più facilità.

Tale aspetto è realmente la traiettoria che i Paesi dovrebbero seguire con perseveranza per combattere la disoccupazione.

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