Violenza contro le donne e stereotipi di genere: Friuli Venezia Giulia regione virtuosa

Trieste – Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”.

L’abuso fisico e sessuale è un problema sociosanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo e, cosa ben più grave, è che ad infliggere la violenza sia nel 30% dei casi un partner intimo.

In Italia solo nel 1996 si è avuta la prima significativa innovazione legislativa in materia di violenza sessuale, con l’approvazione della Legge 15 febbraio 1996, n. 66, che ha iniziato a considerare la violenza contro le donne come un delitto contro la libertà personale, innovando la precedente normativa, che la collocava fra i delitti contro la moralità pubblica ed il buon costume.

Con la Legge 23 aprile 2009, n. 38 sono state inasprite le pene per la violenza sessuale e viene introdotto il reato di atti persecutori ovvero lo stalking.

Le campagne di sensibilizzazione – non ultima la Giornata contro la violenza, appena celebrata – e soprattutto lo stigma sempre più forte nei confronti dei comportamenti violenti nei confronti delle donne hanno fatto sì che il fenomeno sia emerso alla luce.

Esiste ancora tuttavia una forte componente di stereotipi di genere, come evidenziato da un rapporto curato dall’Istat.

La buona notizia è che il Friuli Venezia Giulia è la regione italiana dove gli stereotipi di genere sono meno diffusi (49,2% contro una media nazionale del 58,8%).

Inoltre, nella città capoluogo le denunce per violenza sessuale si sono dimezzate nei primi 10 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2017, passando da 54 a 26. In calo anche le minacce, da 263 a 220. Stabili invece le denunce per atti persecutori, da 61 a 63, mentre sono in lieve aumento i maltrattamenti in famiglia, passati da 78 a 83.

Per quanto riguarda gli ammonimenti del Questore, a fronte di un numero quasi invariato di istanze per stalking (da 23 a 24), nel 2019 sono stati emanati 15 provvedimenti per violenza domestica.

Lo ha reso noto la Questura di Trieste, che in occasione della campagna della Polizia “Questo non è amore” ha diffuso un report sui reati “spia” della violenza di genere.

I dati sono un incoraggiamento nel proseguire con convinzione l’attività educativa delle giovani generazioni al rispetto ed al superamento delle convinzioni stereotipate sui ruoli di genere.

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