Zerocalcare vince la 19ª edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani

Udine – Va a Zerocalcare, alias Michele Rech, per No Sleep Till Shengal (Bao Publishing) la 19ª edizione del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, riconoscimento istituito e promosso dall’associazione culturale vicino/lontano di Udine insieme alla famiglia Terzani, nel nome del giornalista e scrittore fiorentino.

Lo ha annunciato oggi la presidente di Giuria Angela Terzani Staude, moglie di Tiziano Terzani. “Zerocalcare – si legge nella motivazione – ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del mondo e l’impegno di una coscienza che è impossibile mettere a tacere”.

No Sleep Till Shengal è il racconto del viaggio compiuto nella primavera del 2021 da Zerocalcare, insieme a una delegazione italiana, nel nord dell’Iraq, a Shengal.

Tra dolore, rabbia, paura, e sempre sotto la guida del dubbio e dell’autoironia, a cancellare ogni rischio di retorica, immagini e parole documentano le condizioni di vita e la lotta della comunità irachena degli ezidi, un popolo sopravvissuto al genocidio dell’Isis, protetto dalle milizie curde, con cui condivide il progetto politico di confederalismo democratico, che prevede uguaglianza di genere, giustizia sociale, convivenza tra i popoli, rispetto per l’ambiente.

Michele Rech riceverà il Premio Terzani sabato 6 maggio a Udine (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da Udine). Sarà il protagonista della serata-evento che costituisce da sempre il momento centrale del festival vicino/lontano, quest’anno in programma dal 3 al 7 maggio nella sua XIX edizione.

Riconoscendo il grande valore di tutte le opere candidate, Angela Terzani ha voluto ricordare gli altri volumi entrati nella cinquina dei finalisti 2023: Cal Flyn per Isole dell’abbandono. Vita nel paesaggio post-umano (Blu Atlantide), Paolo Giordano per Tasmania (Einaudi), Pierre Sautreuil per Le guerre perdute di Jurij Beljaev (Einaudi), Mikhail Shishkin per Russki Mir: guerra o pace? (21lettere).

La Giuria che ha assegnato il Premio Terzani 2023 è composta da Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Remo Politeo, Marino Sinibaldi.

Chi è Michele Rech

Zerocalcare, pseudonimo e alter ego di Michele Rech, è un fumettista italiano. Subito dopo le scuole superiori realizza un racconto a fumetti sulle giornate del G8 di Genova del 2001. Seguono innumerevoli autoproduzioni nei circuiti dei centri sociali e pubblicazioni su blog e riviste, tra cui Internazionale. Con La profezia dell’Armadillo (2011), il suo primo albo a fumetti prodotto da Makkox, si consacra come uno dei fumettisti italiani più rilevanti della sua generazione. Da quest’opera, ristampata a colori nel 2012 da Bao Publishing, sarà tratto il film omonimo del 2018.

Tutti i suoi volumi successivi sono pubblicati da Bao Publishing: Un polpo alla gola (2012), Ogni maledetto lunedì su due (2013), Dodici (2013), Dimentica il mio nome (2014), L’elenco telefonico degli accolli (2015), Kobane calling (2016), Macerie prime (2017), Macerie prime – Sei mesi dopo (2018), La scuola di pizze in faccia del professor Calcare (2019), Scheletri (2020), A babbo morto (2020), Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia (2021). Ha riscosso un successo straordinario ed è già considerata un classico la serie animata per Netflix Strappare lungo i bordi (2021). E ora sta per uscire una nuova serie dal titolo Questo mondo non mi renderà cattivo.

Alla sua imponente produzione di immagini, testi e pensieri sono state dedicate due grandi mostre personali: al Maxxi di Roma Scavare fossati – nutrire coccodrilli (2018-2019) e alla Fabbrica del Vapore di Milano Dopo il botto, che chiuderà il 23 aprile. Con la sua ultima pubblicazione No sleep till Shengal (Bao Publishing 2022) vince il Premio Terzani 2023.

Motivazione

Michele Rech compie un viaggio coraggioso in Iraq, dentro la realtà contraddittoria e dolorosissima della comunità ezida di Shengal, minacciata dalle tensioni internazionali e protetta dalle milizie curde. Entra nella storia di conflitti che la geopolitica ha rimosso dalla sua narrazione e di cui nessuno vuol sentir parlare.

In veste di Zerocalcare, ci consegna un reportage di irresistibile presa fin dalla prima tavola, fin dal primo fumetto, che contiene già un universo di pensieri, una visione originale del mondo e il tarlo di una coscienza che è impossibile mettere a tacere.

Utilizzando la forza di una commovente autoironia, non nasconde la fragilità umana di un anti-eroe che può permettersi le paranoie di chi viene dal “primo mondo”. E proprio per questo ci assomiglia e ci parla: ci fa entrare nelle sue paure, reali o immaginarie, nei suoi dubbi, nelle sue perplessità. E nel suo perenne senso di inadeguatezza, che è anche il nostro. Usa le parole della quotidianità, elementari, sboccate, quasi di strada, teneramente pungenti. Mai addomesticate.

E ci parla soprattutto attraverso il segno essenziale della sua matita, capace di costruire personaggi indimenticabili, icone del nostro tempo e maschere delle nostre nevrosi.  Un segno capace di restituire atmosfere e situazioni di dolore assoluto, che esigono silenzio, pudore e rispetto, perché nessuna parola potrebbe raccontarle.

Per questa pietà senza retorica, che non rinuncia a immergersi nell’abisso di indicibili massacri, pur conservando lo stupore e l’innocenza dello sguardo; per la capacità di raggiungere i giovani e i meno giovani con un linguaggio contemporaneo, la giuria conferisce il Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani 2023 a Michele Rech-Zerocalcare per No sleep till Shengal.

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