“Novantadue – Falcone e Borsellino 20 anni dopo” al Teatro Verdi d Pordenone

Pordenone – Martedì 23 maggio 2017, giorno della commemorazione della strage di Capaci e 25. anniversario del tragico evento, così come della strage di via D’Amelio, arriva nel Teatro Verdi di Pordenone, alle 20.45, lo spettacolo “Novantadue – Falcone e Borsellino, 20 anni dopo”, scritto in occasione del ventennale dei due eccidi da Claudio Fava, giornalista e vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, il cui padre fu assassinato nel 1984 a Catania da Cosa Nostra.

Lo spettacolo, diretto da Marcello Cotugno e prodotto da Bam teatro in collaborazione con XXXVII Cantiere internazionale d’arte di Montepulciano e Festival L’opera Galleggiante, affidato al talento di Filippo Dini, Giovanni Moschella e Pierluigi Corallo, ricostruisce gli ultimi mesi di vita dei due magistrati simbolo della lotta contro la mafia.

Il racconto comincia dalla loro ultima notte all’Asinara, nel carcere di massima sicurezza dove si ritirarono per preparare l’atto d’accusa del primo maxi processo alla mafia, entrato nella storia per essere stato il più grande processo mai celebrato al mondo contro la criminalità organizzata.

In scena due amici che condividono lo stesso desiderio di vita e l’identico presagio di morte. Una notte in cui dirsi le cose a lungo taciute, confessarsi rabbie, allegrie, paure. Anche la paura di morire, perché no?, sapendo che fuori da quella prigione, da quell’isola, li aspetta una guerra che non hanno cercato ma che ormai li reclama. Lo sguardo precipita verso altri tempi, incontra una ad una le cose che sono poi accadute: lo scenario giuridico e politico di quegli anni, la svolta stragista dei Corleonesi, l’intreccio di interessi inconfessabili e la trattativa Stato – mafia.

Lo spettacolo non vuole essere una delle tante celebrazioni alla memoria ma piuttosto l’omaggio al valore della vita di questi due uomini, alla loro umanità, al rigore dei pensieri, il loro senso profondo dello Stato e soprattutto, la solitudine a cui furono condannati. In Novantadue Giovanni Falcone e Paolo Borsellino tornano persone, dopo essere stati trasformati in icone.

Novantadue è una moderna tragedia classica. Suo malgrado. La modernità è nei fatti, nel titolo che scandisce la ridottissima distanza dalla storia che mette in scena. La sua classicità è nella dimensione epica, consapevolmente eroica, dei suoi protagonisti. Novantadue non è un testo di denuncia, ma il sorprendentemente racconto di una doppia solitudine che si staglia sullo sfondo di una fase epocale della nostra storia repubblicana.

Info e biglietti: 0434 247624. www.comunalegiuseppeverdi.it

[Serenella Dorigo]

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