Il Festival dell’Acqua di Staranzano entra nel vivo per un ricchissimo palinsesto che non mancherà di stupire
FVG – Tutto è pronto per la terza edizione del Festival dell’Acqua di Staranzano: da giovedì 22 a domenica 25, gli oltre trenta appuntamenti del ricchissimo palinsesto alternano talk divulgativi e performance teatrali, percorsi di ricerca e concerti, eventi espositivi, laboratori e altre esperienze con l’intenzione di lasciare alla comunità (quella invocata nel claim “We, the people”) una preziosa opportunità di riflessione e progettazione condivise.
La mattina di domani, giovedì 22 maggio, nella grande sala delle Stalle Rosse, le bambine e i bambini di Staranzano e di Renče si incontrano per una grande festa/laboratorio. Insieme a loro, a festeggiare il gemellaggio che dal 1977 unisce le due comunità, il Sindaco di Staranzano e il Presidente della Comunità di Renče. Il laboratorio fa parte del più ampio progetto “Un fiume. Memorie dal futuro”, curato da Andrea Ciommiento con gli operatori di Damatrà Onlus che confluirà in “Atlante delle Rive”, all’interno de La Fabbrica del Mondo di Marco Paolini e Telmo Pievani, il grande collettore nazionale con il quale il Festival dell’Acqua collabora già dallo scorso anno e che avrà una consistente presenza durante il Festival.
Nel pomeriggio di giovedì 22 maggio, alle ore 15 in Sala Peres (Municipio di Staranzano) il primo incontro pubblico è affidato a Marco Bergamasco, docente del Liceo Scientifico Buonarroti di Monfalcone e creator dei canali @bergayoutube e @bergapulp, dedicati alla divulgazione del mondo antico. “Un mare di donne”: una conferenza spettacolo tra parole, immagini e musica dal vivo, che racconta le affascinanti storie delle tante ragazze e donne che, nel mito, hanno affrontato le rotte del Mediterraneo per ragioni diverse. Da Europa a Elena, da Ecuba e Andromaca a Didone e molte altre.
Segue, alle 16.30 il “Piccolo Concerto per l’acqua” dell’Associazione Incontro di Staranzano: si terrà sulla Scalinata del Palazzo Municipale – in caso di maltempo in Sala Delbianco. Variegato il programma, dai classici al musical fino alle colonne sonore per un organico di una ventina di elementi di tutte le età che restituisce il lavoro di studio e di crescita grazie alla musica condivisa.
Si prosegue alle 18, alla Sala Peres, con la presentazione del Museo delle Terre Edibili di Amsterdam. Masharu, responsabile del Museo, dialoga con Francesco Scarel, consulente scientifico del Festival. La collezione del Museo delle Terre Edibili di Amsterdam – una sezione della quale è a Staranzano nella stessa Sala Peres, visitabile per tutto il Festival – raccoglie oltre 400 tipologie di terreni commestibili provenienti da tutto il mondo: dal Kazakistan al Congo, dalla Costa d’Avorio all’Iraq, dal Guatemala all’Indonesia. Ma anche dagli Stati Uniti e dalle più vicine Slovenia, Francia, Germania. Un incredibile archivio delle terre edibili che racconta le nuove frontiere dell’alimentazione. L’incontro invita il pubblico a riflettere sulle diverse tradizioni culturali legate al cibo attraverso il pensiero creativo.
Alle 19.30 al primo piano del Palazzo Municipale Francesco Scarel con i ragazzi dell’ISIS BEM di Staranzano inaugurano la mostra Wetland Designers (che rimarrà aperta per tutto il Festival). Il risultato di un grande lavoro ideato e svolto da Scarel insieme ai ragazzi, con il supporto dell’Associazione Liminal Research ETS e di molti tecnici, artisti, scienziati che insieme ai ragazzi hanno lavorato al progetto.
Il lavoro si è svolto nell’ambito di “Poseidone” – Progetto Interreg grazie al quale il Comune ha acquistato dieci ettari di terreno agricolo abbandonato da convertire in zona umida. Un software basato su machine learning (branca dell’Intelligenza Artificiale) capace di creare virtualmente le zone umide è stato ideato e sperimentato: uno strumento in grado di coadiuvare gli esperti del settore nella pianificazione di nuove zone umide, luoghi fondamentali per il futuro del pianeta perché costituiscono una soluzione naturale nella lotta al cambiamento climatico. Nella suggestiva mostra multimediale allestita con il supporto di diversi ricercatori e artisti, prendono vita le ricerche sui luoghi della bonifica e i progetti realizzati dai ragazzi per la nuova zona di terra umida all’Isola della Cona.
Dopo il saluti dell’Amministrazione, racconterano la storia della ricerca e della mostra Francesco Scarel, curatore del progetto e Matteo De Luca, naturalista.
Per la serata ci si sposta alla Sala San Pio X, dove alle 21 salgono sul palco Nebularis e Giulia Spanghero con “Opera Liquida” (concerto in collaborazione con DobiaLab). Giulia Spanghero, animazione video; Paolo Pascolo flauti, sax tenore; Giorgio Pacorig tastiere; Giovanni Maier basso e Mauro Kellner batteria: questo l’organico del set musicale che contamina musica improvvisata, space rock e immagini in movimento. In scena un quartetto elettrico composto da alcuni fra i più interessanti musicisti attivi in Friuli Venezia Giulia, già protagonista della sonorizzazione di film delle avanguardie storiche, che ora si confronta con l’animazione video della illustratrice e grafica Giulia Spanghero.
Attraverso l’analogia fra immagini e musica, la formazione vuole rappresentare la potenza dinamica e la capacità di trasformazione dell’acqua, elemento che pervade il corpo umano e l’ambiente. Ispirandosi alla “modernità liquida” di Zygmunt Bauman, “Opera liquida” propone una narrativa aperta tra musica e video che restituisce l’essenza mutevole e, al contempo, unica e irripetibile dell’acqua. In Sala Peres è sempre possibile visitare la mostra fotografica “Storie Tessute” di Mara Fella, nell’ambito del progetto “Produttori di Trame”, a cura di Benkadì APS e GoGas Tartaruga di Staranzano.
Venerdì 23 maggio la giornata presenta altri 5 incontri, tra talk, presentazioni di libri tra cui un interessantissimo talk sui PFAS, gli inquinanti eterni (con Giuseppe Ungherese), un talk sul Contratto di Fiume Isonzo (con specialisti da tutto il mondo). La sera una performance sulle influenze che il cambiamento climatico ha sulle relazioni personali: tra l’ironico, il tecnico e l’umano va in scena “Sex and the Climate” con Stefano Casarini (climatologo) ed Erminio Cella (pianista).
Il Festival dell’Acqua è organizzato dal Comune di Staranzano, con il Contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Io Sono FVG e della BCC della Venezia Giulia; co-organizzatori sono La Camera di Commercio Venezia Giulia – Trieste Gorizia e La Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia; il Festival gode del sostegno di Consorzio Culturale del Monfalconese – Ecomuseo Territori, GMA Performing Solutions, Euritmica Associazione Culturale, LeAli delle Notizie Associazione Culturale, Liminal Research ETS, Coop Alleanza 3.0, APT Gorizia.