Al via il Festival vicino/lontano. Inaugura Lucio Caracciolo con due interventi sul conflitto in Ucraina

Udine – L’edizione 2022 di vicino/lontano prenderà il via domani, mercoledì 11 maggio, alle 18.30 a Udine nella Chiesa di San Francesco, con l’inaugurazione ufficiale. Porteranno il loro saluto l’Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia Tiziana Gibelli, l’assessore alla Cultura del Comune di Udine Fabrizio Cigolot e il Magnifico rettore dell’Università di Udine Roberto Pinton.

Domani una duplice analisi sarà portata al festival da uno dei maggiori esperti di geopolitica, il direttore di Limes Lucio Caracciolo: mercoledì 11 maggio alle 16.30 nel Salone del Popolo di Udine affronterà “Il caso Putin”, presentando il numero 4/22 di LiMes.

Lucio Caracciolo, in un dialogo con il presidente della Società Italiana di Storia Militare Virgilio Ilari e Guglielmo Cevolin presidente di Historia, introdotti dal sociologo Nicola Strizzolo, analizzerà la figura del personaggio che ha scatenato la “sfida” della Federazione Russa all’Ucraina, e al mondo.

Il Presidente Putin è diventato infatti un caso dopo l’attacco sconsiderato del 24 febbraio scorso all’Ucraina. Il mondo si indigna, i leader politici occidentali, ai massimi livelli di responsabilità, lo definiscono apertamente “un macellaio”, “un criminale”, “uno psicopatico”. Ma è sostituibile? Qualcuno in Russia ha la possibilità di farlo cadere? Sarà incriminato e processato davanti a un tribunale internazionale per violazione dei diritti umani e crimini di guerra?

Alle 19, subito dopo l’evento inaugurale del festival 2022, nella Chiesa di San Francesco a Udine Lucio Caracciolo dialogherà invece con Omar Monestier, direttore del Messaggero Veneto e de Il Piccolo, allargando lo sguardo sulla “Guerra in Europa. Cosa cambia nel mondo?”.

La guerra in Ucraina ridisegna infatti le relazioni geopolitiche: ci attendono tregue armate e un futuro pieno di incognite. L’Unione Europea, teatro del conflitto e testimone di un lungo periodo di pace che ora sembra sfumato, cerca di ricomporsi nel Patto Atlantico. E mentre una Russia in difficoltà nel pantano ucraino guarda verso Oriente per sopravvivere, la Cina cerca di dimostrare prima di tutto a se stessa che la geopolitica è più importante dell’economia e sceglie di non tradire l’alleanza “senza limiti” con la Federazione Russa, osservando a distanza il lento declino di quella che è ancora – fino a quando? –  l’unica vera superpotenza economica e militare: gli USA.

Sempre domani: alle 21 nella Chiesa di San Francesco il concerto “Annelies”, in prima nazionale. Un progetto di Fondazione Luigi Bon, vicino/lontano festival e Mittelfest2022 per Mittelyoung, che ripercorre la “sfida” commovente di Anna Frank e del suo diario: giorno dopo giorno le paure, le speranze, il coraggio e la resistenza di lei bambina ebrea costretta alla clandestinità e alla deportazione. Allestito su libretto di Melanie Challenger e musiche di James Whitbourn, il concerto vedrà in scena l’Accademia del Coro del Friuli Venezia Giulia diretta da Anna Molaro, con Delia Stabile soprano e i solisti Chiara Bagolin clarinetto, Cecilia Barucca Sebastiani violoncello, Yuxuan Jin violino, Alessandro Del Gobbo pianoforte. L’opera, nella sua versione cameristica, viene proposta per la prima volta in Italia, e da giovani artisti under 35.

Sempre domani alle 21 nell’Auditorium Sgorlon il dibattito “Le nuove generazioni ci insegnano il futuro”, con Cinzia Conti, Raffaela Milano e Pier Cesare Rivoltella. Modera Davide Zoletto. Un evento importante per gli operatori della scuola, della formazione e per tutte le famiglie di oggi, per chiederci quale idea di futuro ci insegnano le ragazze e i ragazzi. Le storie, i percorsi, le identità delle generazioni più giovani si intrecciano a nuovi linguaggi sempre più spesso digitalmente mediati. Un panorama di voci e sguardi complesso e plurale, quello delle giovani e dei giovani di oggi, che per noi adulti è tanto difficile, quanto importante imparare ad ascoltare.

Infine domani alle 21 al Teatro San Giorgio va in scena la conferenza spettacolo L’altro Pasolini. Guido, Pier Paolo, Porzûs e i turchi, di Andrea Zannini e Massimo Somaglino, in collaborazione con la Setemane de culture furlane della Società Filologica Friulana e con il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa.  Nel 1944, mentre Pier Paolo faceva la sua Resistenza “con le armi della poesia”, Guido, di tre anni più giovane, si unì ai partigiani della Brigata Osoppo sulle montagne del Friuli, dove venne ucciso dai Gap comunisti nell’eccidio di Porzûs.

La tragedia segnò profondamente e per sempre Pier Paolo: sul piano degli affetti e sul piano politico. Iniziò infatti per lui quel sofferto processo di maturazione politica che lo portò a militare nel Pci. Tra questi due momenti, la scrittura di un dramma che Pasolini non volle mai pubblicare, I Turcs tal Friùl, che contiene la più bella pagina da lui dedicata a Guido. Se non fosse che l’atto unico sarebbe stato scritto nel 1944, un anno prima della morte del fratello.

Programma completo e info su: https://www.vicinolontano.it/

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