Approvato emendamento che sana la posizione di D’Agostino alla guida del porto di Trieste

Roma – La Commissione bilancio della Camera nella mattinata di venerdì 26 giugno ha dichiarato ammissibile l’emendamento al dl Rilancio con cui si sana la posizione di Zeno D’Agostino e si creano le condizioni per un suo ritorno alla guida del porto di Trieste.

L’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) lo scorso 4 giugno aveva dichiarato decaduto Zeno D’Agostino dalla carica di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale in quanto incompatibile con la carica di presidente della società Trieste Terminal Passeggeri, società di cui il Porto di Trieste detiene il 40 per cento.

L’emendamento, riportante la firma dei parlamentari Fabio Melilli (PD), Carmelo Misiti (M5S) e Luigi Marattin (IV) è interpretativo riguardo al decreto 8 Aprile 2013, dedicato a inconferibilità e incompatibilità di incarichi.

Moderatamente soddisfatto D’Agostino, che ai microfoni della Rai regionale ha detto: “Ben venga un’interpretazione che probabilmente non sarebbe nemmeno stata necessaria perché la legge è scritta bene Aiuterà anche in casi futuri, ma un bel precedente sarebbe la sentenza del Tar del Lazio”.

“L’unanime apprezzamento per il lavoro svolto e la necessità di proseguire i progetti iniziati nello scalo ha indotto il Pd, d’intesa con il Governo e la maggioranza, a scegliere la via legislativa, rapida e puntuale” ha fatto sapere la deputata PD Debora Serracchiani.

L’esito del ricorso al Tribunale amministrativo presentato sia da D’Agostino sia dall’autorità portuale di sistema dovrebbe arrivare nelle prossime 24 ore. Gli avvocati delle parti ricorrenti hanno manifestato “moderato ottimismo”.

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