Assolti dipendenti della Direzione e della Soprintendenza per i Beni culturali del FVG accusati di assenteismo

Trieste – Un’indagine della Guardia di Finanza risalente al 2010-201, che aveva coinvolto circa 40 dipendenti della Direzione e della Soprintendenza per i Beni culturali del Friuli Venezia Giulia, aveva portato ad un processo che li vedeva accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falso materiale in atto pubblico.

Allora, in circa cento giorni di accertamenti, anche con l’ausilio di videoregistrazioni, dall’attività delle Fiamme Gialle era emerso che gli impiegati uscivano dagli uffici senza timbrare il cartellino elettronico: alcuni di loro andavano a far spese al supermercato o a svolgere commissioni private.

Secondo gli investigatori, le ore di assenza nel periodo variavano per ciascun indagato da un massimo di 110 a un minimo di alcune ore, concentrate in poche giornate lavorative.

Al termine dell’attività giudiziaria, gli imputati sono stati tutti assolti perché “il fatto non sussiste”. Lo ha deciso lunedì 22 febbraio 2021 il giudice monocratico Massimo Tomassini del Tribunale di Trieste, al termine di un processo che coinvolgeva 34 imputati, impiegati presunti assenteisti.

Non sono giunte a processo alcune posizioni avendo scelto il patteggiamento o il rito abbreviato. Altri impiegati erano stati assolti. Il pm Massimo De Bortoli aveva chiesto l’assoluzione dall’accusa di falso e la prescrizione per la truffa aggravata.

C’è un’assoluzione piena perché il fatto non sussiste, in quanto non sono emerse prove sufficienti ad eliminare ogni ragionevole dubbio che il reato sia stato commesso: così l’avvocato Paolo Pacileo, legale difensore di sei imputati.

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