“Bagnare le rose/Cambiare le cose”: opera diffusa e collettiva tanti gli appuntamenti in città

Trieste – Martedì 9 novembre  ha preso il via al Caffè San Marco un’iniziativa ideata dalla cooperativa sociale La Collina, dall’associazione Copersamm e dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, in collaborazione con Jotassassina, Cizerouno e il Caffè San Marco. L’occasione è stata offerta dalla ricerca sul campo di un artista e fotografo basco, José Ramón Aís, che a partire da aprile ha trascorso alcune settimane nel Parco di San Giovanni di Trieste, proprio coincidente con il 50° anniversario dell’arrivo di Basaglia a Trieste.

Più di cinquemila rose ogni anno fioriscono dove prima sorgeva il manicomio, ma non bastano: ne servono altrettante per non venire meno alla promessa, per non dimenticare  chi non ce la fa, perché la bellezza possa essere davvero terapeutica, nella speranza che “La bellezza salverà il mondo” come ricorda il filosofo Todorov in suo testo.

A questo scopo, per continuare ad inventare e non limitarsi a celebrare, per rinnovare la complicità tra la pratica terapeutica e la pratica artistica, che ha sempre caratterizzato l’esperienza basagliana, è stato lanciato un invito ad artiste e artisti a livello internazionale per partecipare a un’opera collettiva diffusa.  A rispondere sono stati  una cinquantina di artisti e fino al 25 novembre i frutti di questi lavori saranno ospitati al Parco di San Giovanni nel  Roseto e al Padiglione Emme, al Caffè San Marco, in Cavò – via San Rocco 1-  e al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura – via della Pietà 2/1, dove alcune installazioni troveranno una sistemazione definitiva e dove secondo Alessandra Oretti, psichiatra direttrice del servizio intervenuta all’inaugurazione, potranno contribuire a facilitare i percorsi di ricomposizione della persona.

Ci saranno inoltre alcuni spettacoli — Queens & Roses, venerdì 12 novembre alle 19 in Roseto a cura di jotassassina e Lady Rose e La tempesta, sabato 13 novembre alle 17.30 in Roseto a cura di Radio Fragola Gorizia, –  e due laboratori, uno teatrale, venerdì 12 alle 15 in Casetta a cura dell’Accademia della Follia e uno botanico, sabato 13 alle 14.30 in Casetta a cura della cooperativa Agricola Monte San Pantaleone, per partecipare ai quali è necessario iscriversi (www.bit.ly/lab-rose).

Infine martedì 16 novembre alle 17 l’artista José Ramón Aís.  La sua opera in genere, può essere considerata una riflessione e un’analisi su concetti relativi alla costruzione e alla rappresentazione del paesaggio. È interessato a esplorare i legami emotivi e le modalità con cui si proiettano racconti, ideologie, desideri e utopie sulla natura. Nei suoi processi lavorativi si fondono la fotografia e le tecniche di postproduzione dell’immagine, il lavoro sul campo, la ricerca storica, nonché la coltivazione e l’osservazione delle specie con cui lavora. Per chi volesse conoscerlo e incontrarlo sarà a disposizione di chi desidera incontrarlo in Cavò in via San Rocco 1.

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