Blocco della cessione del credito per i bonus edilizi: insorgono M5S e associazioni di categoria

FVG – Le modifiche del governo Meloni al Superbonus 110% con il blocco della cessione del credito hanno suscitato proteste e prese di posizione da parte delle associazioni di categoria e degli esponenti del Movimento Cinque Stelle, che con il governo Conte aveva puntato molto sull’effetto moltiplicativo dello sconto in fattura.

Così scrivono in una nota il coordinatore regionale del MoVimento 5 Stelle, Luca Sut, e i consiglieri regionali pentastellati Mauro Capozzella, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai: “Un colpo basso a un settore, quello dell’edilizia, che ha inciso in modo determinante sulla crescita record del PIL nel 2021 (+6,6%) e nel 2022 (+3,9%). Performance che nel nostro Paese non si vedevamo da 35 anni”.

“Non c’è altro modo di descrivere quello che sta accadendo: dopo il dimezzamento in legge di bilancio della misura “Transizione 4.0” per tutte le imprese produttive, ora anche con lo stop alla possibilità di utilizzare la cessione del credito e sconto in fattura per tutti i bonus edilizi – spiegano gli esponenti pentastellati -. Il Governo ha deciso di fare un salto indietro di almeno 7 anni, da quando è stato introdotto il meccanismo della cessione dei crediti. Ben prima, quindi, della nascita del Superbonus”.

“Cosa ne sarà dei 100 milioni stanziati da Fedriga e Scoccimarro per i cittadini che installano impianti fotovoltaici e batterie di accumulo? – si chiedono i rappresentanti del M5S -. Per come è stata impostata la norma, si dà la possibilità solamente a chi ha almeno 7-8 mila euro da investire di poter ricevere il contributo regionale. Ma, con la morte della cessione del credito e dello sconto in fattura, la cifra da anticipare sarà pari a quella dell’intero costo dell’impianto, quindi almeno 15 mila euro.

Camera di Commercio della Venezia Giulia

Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, ha affermato che il blocco sarà “un autentico colpo di grazia al settore edilizio e alle famiglie italiane, che ormai è certo che saranno sottoposte alla scure di Bruxelles in termini di ammodernamento ed efficientamento energetico delle abitazioni”.

“Confido che il Governo prima di attuare definitivamente una decisione così drastica e in vista di possibili modifiche parlamentari in fase di conversione del Decreto legge appena approvato – prosegue Paoletti – verifichi non solo quanto è stato speso ma quanti miliardi sono entrati nelle casse dello Stato grazie a questi provvedimenti e avvii un confronto con le categorie imprenditoriali e la società in generale, affinché non siano ancora una volta le piccole e medie imprese e i cittadini ad essere messi con le spalle al muro da un’inflazione crescente e tassi d’interesse che costringono ulteriori esborsi economici per sopperire al divieto della cessione dei crediti”, conclude il presidente della Cciaa VG.

Confartigianato Fvg

“Non si può giocare sulla vita di un comparto, quello edile, ma anche di lavoratori e famiglie, in modo così isterico e irrazionale. Se l’obiettivo fosse distruggere un settore, potrebbero riuscirci”.
Lo afferma il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, in merito al decreto del Consiglio dei ministri sul Superbonus.

Tilatti esprime “preoccupazione” per il comparto edile del Friuli Venezia Giulia, che conta 1.111 aziende e oltre 4mila dipendenti. “Non è possibile cambiare le regole in corsa. Ci sono aziende che hanno investito del proprio capitale per aprire i cantieri e ora si troveranno senza liquidità con il reale rischio di chiusura”.

A tutto ciò, osserva, si aggiungono “i danni che una tale decisione comporterà sui lavoratori del settore e sulle famiglie che hanno aperto un cantiere con il Superbonus e non lo hanno ancora concluso”. “Auspichiamo che i vertici della Regione si attivino presso il Governo per manifestare tutto il disagio che il provvedimento ha creato tra imprenditori e cittadini”.

Al 31 gennaio 2023, l’Ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine, su dati Enea e Istat, ha stimato 286 milioni di credito a rischio in Fvg legati a lavori Superbonus, di cui 155 milioni per interventi nei condomini (54%) e 131 milioni per edifici unifamiliari e appartamenti con impianti autonomi (46%). Quanto al riparto per provincia, 145 milioni in provincia di Udine, 82 a Pordenone, 30 a Trieste e 29 a Gorizia.

A fine gennaio – spiega Confartigianato – erano 10mila le asseverazioni, cioè le pratiche aperte da privati, per cantieri del Superbonus in regione, dove non risulta concluso il 18,5% dei lavori. Per i condomini risulta non realizzato oltre un intervento su quattro, meno di un intervento in sospeso su 7 per edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti.

Le ragioni del governo Meloni

“Molti hanno passato il cerino a quelli che venivano dopo, il governo Meloni ha dovuto scegliere, non si poteva rinviare”.

Così il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, sulla sospensione della cessione dei crediti del Superbonus, rispondendo a una domanda al Tg Fvg Rai, a margine della presentazione del libro di Giulio Tremonti a Pordenone.

Per Ciriani “alcune modifiche si potranno fare ma il problema è gigantesco, non poteva essere accantonato. I conti pubblici sono minacciati da una voragine di 110 miliardi di debito generati dal Superbonus. Questa è una questione dolorosa che andava affrontata”.

La senatrice Tatjana Rojc

“Il Governo di destra non deve accampare scuse per il blitz sul superbonus, ma deve al più presto trovare il modo per almeno limitare i danni spaventosi inferti al tessuto produttivo e alle famiglie. Non si può approvare una norma di questa portata facendola piovere addosso agli italiani senza un minimo di confronto e ascolto.

Incredibile l’atteggiamento della Lega che finge di essere estranea agli ultimi anni di Governo: proprio Salvini chiedeva di prorogare i benefici del superbonus al 2023 anche per le case unifamiliari. Oggi evidentemente è tra quelli che per il ministro Ciriani hanno ‘passato il cerino'”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd), replicando al ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, sulla sospensione della cessione dei crediti del Superbonus.

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