Popolazione sempre più anziana in Fvg, in Consiglio le proposte per l’invecchiamento attivo

Trieste – Il Friuli Venezia Giulia è da decenni una regione con una forte incidenza di anziani. Gli over 65, al 1° gennaio 2021 sono 319.340 (26,6% della popolazione), con una prevalenza di donne, il 56,8%. Per la maggior longevità femminile, l’invecchiamento si caratterizza nel genere: il 75% tra gli ultranovantenni è donna.

Alcuni territori interni (Carso giuliano, Carnia e Gemonese, la città di Trieste) registrano incidenze superiori alla media regionale. Nei Comuni di montagna l’invecchiamento è più accentuato (la minor incidenza è nel Pordenonese); qui l’indice di vecchiaia è elevato (227,1% rispetto al 182,6% nazionale), il ricambio demografico sempre più debole e la popolazione anziana è pari a 3 volte quella under 15.

Nel complesso i cittadini residenti in Fvg sono in calo dal 2014. Al 1° gennaio 2021 i residenti ammontano a 1.201.510. Sempre elevato il divario tra nascite e decessi: per 100 persone decedute arrivano solo 45 bambini (erano 54 nel 2018): 7.434 i nati e 16.406 i decessi. L’età media è di 47,9 anni al 1° gennaio 2021. La speranza di vita alla nascita (2020) è di 84,9 anni per le donne e di 80,3 per gli uomini.

È quanto comunicato oggi 9 marzo alla III Commissione del Consiglio del Friuli Venezia Giulia, riunitasi il 9 marzo per discutere il programma triennale 2022-24 degli interventi regionali in materia di invecchiamento attivo e di contrasto alla solitudine, a cui sono state assegnate al momento risorse per 180mila euro ma non si esclude di aumentarle.

Promuovere una maggiore attività economica, sociale e culturale delle persone anziane; prestare attenzione per la salute e per uno stile di vita sano durante tutto il corso della vita; favorire il sostegno reciproco e collaborativo tra le generazioni con il trasferimento di conoscenze ed esperienze: questi i filoni principali della proposta.

Il programma è stato presentato dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. La III Commissione,presieduta da Ivo Moras (Lega) lo ha valutato esprimendo un parere favorevole a maggioranza. Al Centrodestra si è unito il Movimento 5 Stelle, mentre Pd, Patto per l’Autonomia, Cittadini e Walter Zalukar del Gruppo Misto si sono astenuti, contraria Open Sinistra Fvg.

Le aree d’intervento sono suddivise nel Programma in 9 ambiti: politiche familiari; formazione; impegno civile; cultura e turismo sociale; trasporti sociali; salute e benessere; accessibilità all’informazione, ai servizi e alle nuove tecnologie; completamento dell’attività lavorativa; contrasto alla solitudine.

Tra le azioni previste, il sostegno per la permanenza a domicilio dell’anziano attraverso servizi finalizzati, la promozione di percorsi formativi per sostenere l’invecchiamento attivo, il coinvolgimento alla vita di comunità e in progetti sociali, l’accesso degli anziani a eventi culturali, la promozione della mobilità innovativa e del trasporto sociale associativo, la co-abitazione intergenerazionale e tra anziani, la diffusione di informazioni e opportunità tramite i servizi informatici, il sostegno alle strategie di trasferimento generazionale delle competenze piuttosto che al pensionamento flessibile o progressivo, la creazione di reti territoriali di collaborazione e co-progettazione dei servizi riconoscendo negli enti del terzo settore i soggetti in grado di intervenire.

L’opposizione: libro dei sogni

Dando il via alle critiche, Andrea Ussai (M5S) ha chiesto specifiche sugli strumenti di monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi e ha sollevato una problematica registrata dall’associazione Filo d’argento di Trieste (ma potrebbe riguardare qualunque ente, ha specificato), che a causa della modifica della modalità dell’erogazione dei contributi regionali, che ora avviene a progetto, deve attendere sino a settembre per un servizio offerto già da gennaio, cosa che non aiuta a continuare ad operare.

Documento condivisibile ma teorico, per Furio Honsell (Open Sinistra Fvg). “Mancano i numeri – ha spiegato – su date, unità di personale, risorse; quanto a questo si è accennato a 180mila euro, ma le domande sono per una somma superiore, perciò confido in una variazione di bilancio che copra la maggiore richiesta. In particolare l’abitare inclusivo resta un auspicio. E manca un aggancio tra fascia anziani e disagio psicologico, con l’intervento degli psicologi di primo livello a cui la Regione ha pensato per contrastare l’isolamento causato dalla pandemia, come al pari manca un collegamento tra la legge sul contrasto alla ludopatia e il contrasto alla solitudine dell’anziano. Non da ultimo c’è il tema dei trasporti nelle aree più isolate, che non si può pensare di risolvere con il mero servizio a chiamata, ma bisogna organizzare un’offerta più integrata”.

Garantire adeguate risorse, impegno alla digitalizzazione, passaggio non traumatico da lavoro a non lavoro e passaggio generazionale dell’impresa: questi i tre aspetti da considerare per l’invecchiamento attivo, per Roberto Cosolini (Pd), che ha rivolto un ragionamento anche alla “necessità di dover lavorare sulle persone, una volta che si uscirà dalla pandemia, perché non basterà semplicemente riattivare le attività che sono state interrotte per tornare a una vita come prima, più ricca di possibilità e opportunità”.

È invece andata dritta alla necessità del potenziamento dei servizi territoriali e del personale sanitario, Simona Liguori (Cittadini), che ha parlato dell’importanza della medicina dei distretti e degli infermieri di comunità.

“Più un libro dei sogni che un documento di progetto”, infine per Walter Zalukar (Gruppo Misto), a detta del quale nel documento avrebbero dovuto esserci un’analisi dettagliata dell’esistente, riconoscere i problemi anche nella loro priorità ad essere risolti, elencare obiettivi che devono poter essere realizzabili e enunciarne le priorità, incluso un indicatore di raggiungimento degli obiettivi. “Però come libro dei sogni è ben fatto, perciò voterò astensione”, ha spiegato.

“Questo è un programma, non un progetto, contiene macro obiettivi e compito della Regione è di dare delle indicazioni. La valutazione della sua efficacia è annuale e avviene per capire l’andamento delle progettualità”, è stata la risposta di Riccardi, che ha poi ringraziato per “gli spunti preziosi che sono arrivati dagli intervenuti” in tema di utilizzo della tecnologia, dell’abitare possibile (sebbene non rientri specificatamente nel Programma), dei luoghi della socialità direttamente proporzionali alla vita attiva, della mobilità.

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