Economia regionale in crisi fra effetti della pandemia e guerra in Ucraina. Il punto dell’assessore

Udine – Economia in crisi fra effetti della pandemia e guerra in Ucraina. Ci sono delle imprese in Friuli Venezia Giulia che già stanno fermando le proprie linee produttive e ricorrono alla cassa integrazione.

Per far fronte a questa emergenza e predisporre ripari, l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini ha incontrato mercoledì 9 marzo le associazioni di categoria e sindacali.

“Siamo preoccupati per la situazione internazionale, per l’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime e, per queste ultime, anche per la difficoltà di approvvigionamento. Da qui la necessità di convocare le associazioni sindacali e di categoria con cui ci siamo confrontati oggi per raccogliere lo stato di fatto che le stesse riscontrano dai rispettivi associati. Il momento che stiamo vivendo è drammatico non solo dal punto di vista umanitario ma anche da quello economico con un rischio reale di recessione e con problematicità non risolvibili dalla Regione”.

“Oggi sono emersi importanti contributi dai portatori di interesse del territorio che porteremo alla commissione nazionale dello Sviluppo economico, ha riferito Bini evidenziando come “c’è forte attesa per un intervento determinante dell’Unione europea che si sta dimostrando una comunità unita”.

“È quanto mai necessaria – ha rimarcato Bini – un’azione puntuale da parte dell’Unione europea e del Governo centrale. Non c’è tempo da perdere. Porteremo quindi con forza sui tavoli nazionali le istanze emerse oggi”.

Bini ha quindi tracciato un elenco di richieste da presentare al Governo: dalle dilazioni dei pagamenti alla proroga delle agevolazioni del Temporary Framework oltre il 30 giugno fino alla moratoria del credito senza pregiudizio del rating stesso delle imprese e poi ancora un contenimento dei costi energetici attraverso l’abbassamento delle accise ma anche incentivi sugli investimenti pubblici e privati nel settore delle rinnovabili semplificando i processi autorizzativi.

“La Regione non può intervenire direttamente davanti ad una crisi di così ampia portata – ha indicato Bini – ma può contribuire a stimolare l’Unione europea e il Governo nazionale a mettere in atto delle progettualità strategiche per il periodo, misure necessarie per la salvaguardia del Paese e del Friuli Venezia Giulia”.

Bini ha ringraziato i rappresentanti sindacali e delle categorie economiche per la fattiva partecipazione e i contributi forniti.

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