Bussola e Barbato raddoppiano con lo spettacolo “Viola e il blu” al Teatro Modus di Verona

Triveneto – «Papà, io non la capisco questa cosa dei posti dei maschi e i posti delle femmine – dice Viola -. Perché dobbiamo avere un posto? Non è più bello se tutti vanno dove vogliono?». «Ma tu puoi andare dove vuoi, Viola. Solo, devi mettere in conto che, a volte, qualcuno si sentirà in diritto di dirti che hai sbagliato strada. O che quel posto non ti spetta. Ma tu non glielo devi permettere mai».

Lo spettacolo “Viola e il blu” andrà in scena in Prima Nazionale il 10 e 11 novembre alle ore 21 Teatro Modus di Verona per la regia di Lucia Messina e interpretato dagli attori Stefano Colli.
Una storia che affonda le radici nell’identità di genere e spiega come nessuno debba sentirsi ghettizzato nel proprio genere. Dal libro “Viola e il Blu”, l’autore Matteo Bussola si cimenta nella sua prima trasposizione drammaturgica, scritta a quattro mani con la sceneggiatrice e scrittrice Paola Barbato.  Produzione  Fondazione Aida.

«È la prima volta che scrivo un libro per ragazzi e anche la prima volta che affronto una trasposizione drammaturgica – spiega Matteo Bussola – ho accettato questa sfida perchè al mio fianco c’era Paola Barbato, sceneggiatrice di esperienza con cui ho già lavorato a riduzioni drammaturgiche cinematografiche. Il linguaggio teatrale, però, è diverso, perchè bisogna tener conto di una serie di elementi fisici che andranno in scena e dell’assenza del narratore extradiegetico. Nel cinema non si lavora a camera fissa come in teatro, quindi per me è stata un’esperienza istruttiva».

«Nascere in un corpo maschile o femminile non implica che sia tracciato un solco da cui non si può uscire e che sia già indicata la strada di interessi, hobby e passioni – precisa Paola Barbato. Basta guardare il percorso di Giorgio Misini», primo campione d’Europa con l’oro conquistato nel solo tecnico maschile del nuoto sincronizzato. «Sarebbe il momento di superare le ghettizzazioni di genere e guardare oltre». Riguardo alla forma, «nel testo teatrale di “Viola e il blu”, abbiamo fatto un lavoro accurato sulle simbologie – continua Barbato – perchè a teatro non è solo sufficiente dire una cosa, piuttosto è necessario trovare un escamotage affinché il pubblico riesca a vederla, oltre che sentirla. Abbiamo ridistribuito il contenuto in termini di tempi e di spazi, ragionato sulla funzionalità degli oggetti di scena e sulla cromaticità. È stato un grande gioco di equilibrismo».

Dopo l’adattamento cinematografico di “Notti in bianco, baci a colazione”, la coppia d’arte Bussola-Barbato si è cimentata in questo capolavoro di letteratura d’infanzia, per poi passare all’adattamento a quattro mani del quarto libro di Bussola “L’invenzione di noi due” che avrà come set privilegiato proprio la loro città: Verona.
Sessanta minuti di narrazione, ritmo, colore e profondità, svelati nella poliedrica stagione 2022/23 di “Modus, il salotto fuori casa”.

Più info su www.fondazioneaida.it

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