“Codice Rosso”: braccialetto elettronico ad un uomo per maltrattamenti alla compagna

Trieste – Il pomeriggio del 2 gennaio scorso, una Volante della Polizia di Stato è intervenuta presso l’Ospedale di Cattinara, in quanto un operatore sanitario ha segnalato la presenza di una donna ricoverata per un’aggressione subita la notte di capodanno per mano del compagno, G.T. di 28 anni.

Gli agenti di Polizia hanno subito preso contatti con la vittima, che aveva evidenti segni di lesione sul corpo e sul volto.

La donna ha riferito ai poliziotti che, nel corso della notte di Capodanno, mentre si trovava con degli amici in un locale del centro città, aveva iniziato una discussione con il fidanzato. Nel corso della lite, avvenuta per motivi sentimentali, l’uomo ha perso la calma ed ha morso la compagna allo zigomo, procurandole un ematoma.

A seguito di tale gesto, la donna aveva deciso di tornare da sola a casa, ma nel corso della notte il compagno, rincasato, l’aveva scaraventata giù dal divano su cui si era addormentata ed aveva iniziato a colpirla con calci, pugni e vari oggetti, tra i quali un tablet e una bottiglia di vetro.

Terminata l’aggressione, l’uomo era andato a dormire in camera da letto, mentre la donna, dolorante e impaurita, aveva deciso di allertare i genitori che erano andati immediatamente a recuperarla per portarla via.

Dopo aver contattato il medico di fiducia, la donna, nel corso della giornata del 2 gennaio, è andata al Pronto Soccorso per ricevere le cure del caso.

Gli agenti, dopo aver formalizzato le dichiarazioni della vittima, hanno appreso dal personale sanitario che la donna avrebbe trascorso la notte in ospedale. Il giorno dopo hanno ricevuto il verbale di dimissioni della donna con un referto riportante una prognosi di 40 giorni.

I fatti descritti sono stati immediatamente riportati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste che ha aperto un fascicolo d’indagine, delegando gli agenti del Commissariato di San Sabba ad ascoltare la vittima, al fine di avere una descrizione più dettagliata dei fatti accaduti e per verificare l’eventuale presenza di violenze pregresse.

Nel corso dell’audizione è emersa una grave situazione di maltrattamenti familiari che si protraeva da circa un anno, nel corso del quale la donna era stata vittima di ingiurie, offese, minacce e reiterate violenze.

L’uomo, geloso e possessivo, l’accusava di essere disadattata, tossicodipendente e la istigava al suicidio, riuscendo di fatto ad isolarla dagli amici e dalla famiglia. Ogni tre giorni circa vi erano umiliazioni ed episodi di violenza che la vittima però non aveva avuto il coraggio di denunciare.

In un’occasione aveva deciso, a causa dei traumi ricevuti, di recarsi al Pronto Soccorso, ma in quella circostanza aveva deciso di non accusare il compagno limitandosi a riferire di essere caduta accidentalmente.

A seguito dell’attività d’indagine, avvenuta nei ristretti termini di legge previsti in materia di “Codice Rosso”, gli agenti del Commissariato San Sabba hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal G.I.P. di Trieste su richiesta del Pubblico Ministero titolare del fascicolo, con la quale è stato disposto a carico dell’indagato il Divieto di Avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da lei frequentati tenendosi ad una distanza non inferiore a 500 metri, nonché il divieto di comunicazione con la medesima e l’applicazione del braccialetto elettronico.

 

 

 

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