Escursionista vivo per miracolo: dopo la caduta è rimasto incastrato tra le rocce

Udine – Un escursionista vivo per miracolo dopo essersi incastrato tra le rocce, un uomo colpito da un malore e un’alpinista colpita da un sasso: questa la sintesi di tre incidenti in montagna avvenuti domenica 25 giugno, tutti risolti efficacemente grazie all’intervento dei professionisti del CNSAS – Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia.

Malore sul sentiero 736 sopra Masseris

Il primo incidente nel territorio di Savogna (Ud). Poco prima delle 11 di domenica mattina è stata attivata la stazione di Udine – Gemona del Soccorso Alpino con quattro tecnici dalla Sores per un ottantunenne di Trieste che aveva accusato malore sul sentiero. L’uomo partecipava ad una gita organizzata dal Cai di Trieste e si trovava sul sentiero 736 sopra Masseris.

Sul posto è stato inviato l’elisoccorso regionale che ha sbarcato l’équipe tecnico medica sul posto. L’uomo è stato stabilizzato e imbarellato e poi verricellato a bordo dal momento che l’elicottero non riusciva ad atterrare per la presenza di alberi nelle vicinanze. A coadiuvare le operazioni anche i quattro tecnici giunti sul posto per un tratto con il fuoristrada e in parte a piedi. Operazioni concluse intorno alle 12.30.

Salvo per miracolo sulla Cresta del Rio secco

Poco dopo le 13 è arrivata alla centrale operativa di Pontebba l’attivazione da parte della Sores per un uomo caduto per cinque metri percorrendo un tratto di cresta nella zona della Creta di Rio Secco ad una quota di 2100 metri incastrandosi cinque metri più sotto del punto di caduta tra alcune rocce.

È stata la sua fortuna perché poco più in basso si apriva un salto di duecento metri di dislivello.
Salvo per miracolo dunque. L’uomo ha riportato un trauma cranico.

L’elisoccorso regionale era impegnato in altre operazioni e il recupero è stato effettuato dall’elisoccorso del Suem di Pieve di Cadore.

Alpinista ferita recuperata nelle Alpi Giulie

Poco dopo le 15.30 la Sores ha attivato la stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino, i soccorritori della Guardia di Finanza e l’elisoccorso regionale a seguito di una chiamata al NUE112 da parte di una escursionista che si trovava in alta valle di Rio Bianco (Alpi Giulie) e ha sentito delle grida di aiuto provenire dalle pareti della Cima Piccola della Scala, nel Gruppo di Rio Bianco.

L’elisoccorso, dopo varie rotazioni, è riuscito a individuare una cordata in difficoltà. Si trattava di un uomo e una donna. La donna è rimasta colpita da un grande masso ed è rimasta ferita con un trauma cranico facciale.

L’evento si è verificato sulle ultime lunghezze di corda della via Bulfon – D’Eredità. Il compagno, capocordata, della provincia di Udine, classe 1976 era arrivato in sosta e lei aveva appena ripreso a salire arrampicando. Mentre superava un tratto strapiombante si è staccato un pezzo di roccia, a quanto sembra proprio un pezzo su cui lei si stava tenendo per salire, travolgendola.

Sul posto si è portato dunque un primo elicottero attivato dalla Sores, quello dell’elisoccorso regionale con a bordo l’equipe tecnico medica e il tecnico di elisoccorso è stato sbarcato in parete. Il soccorritore ha attrezzato a sua volta una sosta e ha atteso l’arrivo di un altro soccorritore della stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino, uno di quelli pronti a dare supporto dal campo base a Sella Nevea.

Questi ha dunque aiutato il collega nelle operazioni di recupero e ha atteso assieme al capocordata l’arrivo di un secondo elicottero, che si trovava a Moggio Udinese assieme ad altre squadre di soccorritori che stavano intraprendendo un addestramento. Soccorritore e capocordata sono stati portati a valle dal secondo elicottero.

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