Immigrazione: la Giunta taglia fondi per accoglienza, integrazione e istruzione

Primo provvedimento della Giunta Fedriga in merito al programma dell’immigrazione. Su proposta dell’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, l’Esecutivo ha cancellato una serie di interventi destinati a servizi territoriali, accoglienza, inserimento abitativo, istruzione, educazione, intercultura e formazione professionale per un totale di 1.153.518 euro.

Parallelamente, è stata finanziata con 50.000 euro l’azione che riguarda il rientro volontario assistito.

“Abbiamo ritoccato – spiega Roberti – un piano immigrazione che ci siamo ritrovati e che prevedeva lo stanziamento di risorse per oltre 8 milioni di euro”.

“Riteniamo – evidenzia l’assessore – che, in linea con quanto espresso dal governatore nelle dichiarazioni programmatiche, bisogna cominciare a tagliare queste spese per ridistribuire opportunamente risorse ai cittadini”.

Roberti sottolinea quindi “il risparmio di oltre un milione di euro in due anni, 600mila già nel 2018”, definendo il provvedimento “solo il primo passo della rivisitazione che intendiamo apportare a un sistema di accoglienza diffusa che noi vediamo in maniera completamente diversa”.

“L’unico capitolo in aumento – conferma l’assessore – è quello sul rientro volontario assistito che abbiamo trovato a zero. Questi fondi – conclude – sono destinati ai Comuni a favore delle persone che vogliono rientrare nei rispettivi Paesi di provenienza ma non hanno le risorse per farlo”.

Gianfranco Schiavone, presidente dell’Ics-Consorzio italiano di solidarietà, ha definito “paradossale e controproducente” il piano di taglio delle risorse.

“Il risultato – ha affermato Schiavone – sarà un sistema di accoglienza che rimane assolutamente lo stesso di prima, con un danno invece per la collettività, dato che i Comuni si ritroveranno con soldi in meno per l’integrazione sociale dei rifugiati già riconosciuti e rischieranno di tirarli fuori di tasca loro per non ostacolare il percorso di integrazione”.

E l’on. Debora Serracchiani, presidentessa della precedente amministrazione del Friuli Venezia Giulia, così commenta: “nell’ansia di far propaganda, la Lega in Friuli Venezia Giulia è arrivata al punto di tagliare fondi deliberati dalla precedente Giunta di centrodestra per l’integrazione di stranieri regolari, atti approvati dalla stessa Lega. E di questo Salvini va fiero, siamo all’assurdo”.

Serracchiani, replicando al ministro dell’Interno Matteo Salvini, che addita come esempio di ” buongoverno della Lega” il taglio di un milione di euro alle spese per l’accoglienza deciso dalla Regione Friuli Venezia Giulia, ha detto che “quel milione in meno non porterà via un solo profugo dal Friuli Venezia Giulia, ma anzi renderà più difficile per i Comuni, anche di centrodestra, gestire i migranti che ci sono già, anche quelli che non hanno nulla a che fare con gli sbarchi. Bel risultato – conclude – se queste sono le soluzioni rivoluzionarie del Governo del cambiamento” .

Da parte sua il capogruppo del M5S in Consiglio regionale Andrea Ussai ha diffuso una nota in cui si legge: “Apprendiamo dalla stampa che l’assessore regionale Roberti ha proposto la cancellazione di una serie di interventi dal “Piano immigrazione” per un taglio totale di 1.153.518 euro con lo scopo di “ridistribuire opportunamente risorse ai cittadini”. Parallelamente, ha “finanziato con 50.000 euro l’azione che riguarda il rientro volontario assistito”. Aspettando di leggere la delibera, ci permettiamo di evidenziare all’assessore che l’ambito più critico dell’intero “Programma immigrazione” riguarda i minori stranieri non accompagnati (MSNA)”.

“Dai dati contenuti nel Piano Immigrazione 2018 – prosegue la nota pentastellata – si evince una crescita nel corso del 2017 dei MSNA, passati da una presenza di 371 a fine marzo a 458 a fine settembre, con una netta prevalenza di ragazzi di 17 anni, circa il 67% del totale”.

“Riguardo alle nazionalità, i giovani provenienti dal Kosovo rappresentano il 30,9% del totale, quelli provenienti dall’Albania il 16,6% del totale. Quasi il 50% quindi proviene da territori che sicuramente non sono interessati in questo momento da guerre o carestie”.
“Ferma restando la necessità di tutelare i minori e di garantire l’aiuto necessario ai Comuni, che per legge devono farsi carico dei minori non accompagnati, ci chiediamo se sia corretto dedicare i fondi del Piano immigrazione a questi ragazzi o se tali costi andrebbero più correttamente presi dai fondi dedicati alla cooperazione e allo sviluppo, dato che stiamo finanziamo per lo più borse di studio, con tanto di vitto e alloggio”.

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