In migliaia a Trieste alla manifestazione contro la chiusura dello stabilimento Wartsila

Trieste – Oggi 3 settembre è il giorno della grande manifestazione contro la chiusura dello stabilimento Wartsila di Trieste. Il corteo è partito da via Giustiniano attorno alle 17 e percorre le vie cittadine fino a piazza Unità d’Italia. Per la Prefettura, si stimano in oltre 6000 persone i partecipanti alla protesta.

Unanime la solidarietà della città ai lavoratori della Wartsila dello stabilimento di Bagnoli della Rosandra, per il quale la multinazionale finlandese prevede la cessazione della produzione: dallo sport, con l’adesione tra gli altri della Fipav, all’associazionismo (Acli, Azione Cattolica, Comitato Danilo Dolci, Centro Balducci), dal mondo della politica (bipartisan) alle rappresentanze del giornalismo. Tutti hanno annunciato la loro partecipazione.

L’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) ha fatto pervenire il seguente messaggio: “Ucsi Fvg si unisce all’appello che anche la diocesi di Trieste ha rivolto sul triste caso Wartsilia attraverso la voce del cappellano di fabbrica monsignor Ettore Malnati. Il mondo del lavoro ha bisogno di rassicurazioni, garanzie e tutele che non possono essere disattese”.

Sono presenti al corteo tutte le sigle sindacali: FIM, FIOM, UILM. Anche il sindacato autonomo CONFSAL ha aderito alla manifestazione, precisando che “l’unica vera strada per uscire da una crisi di così grande portata e rilevanza sia soltanto quella della nazionalizzazione del ramo italiano dell’azienda”.

“Quindi – continua la CONFSAL -, al di là di dichiarazioni di facciata, di parole, delle manifestazioni solidali pur simbolicamente importanti, e prima ancora che nei confronti della Wärtsilä la quale ormai ha evidentemente già preso le sue nefaste risoluzioni, serve fare forza sulla politica italiana e sul Governo nazionale affinché assumano, con l’indispensabile determinazione e urgenza, la decisione di creare le condizioni necessarie per attivare la nazionalizzazione”.

“Non crediamo vi siano oggettivamente altre strade possibili per evitare la chiusura, la disoccupazione, la perdita di importanti professionalità e l’ulteriore impoverimento di questo già sacrificato territorio”.

Folta la rappresentanza di personalità istituzionali e della politica a partire dal presidente del Fvg Massimiliano Fedriga e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando si è recato questa mattina al presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento di Bagnoli: “La difesa del mercato non si può tradurre nel diritto di distruggere la capacità di uno stabilimento che funziona” ha scritto in un post sui suoi canali social.

(Foto FIM da Twitter)

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