Incontro pubblico per dialogare sulla “Prigione come luogo di cura?” al Circolo della Stampa di Trieste

Trieste – Incontro pubblico, martedì 19 dicembre alle ore 17.30 al Circolo della Stampa di Trieste, promosso dall’associazione Conferenza per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia, dove dialogheranno Giovanna Del Giudice – presidente di CoPerSaMM ; Valeria Verdolini – ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Presidente di Antigone Lombardia e Luca Sterchele – dottorando in Scienze sociali presso l’Università degli Studi di Padova, membro dell’Associazione Antigone.  L’Associazione politico-culturale a cui aderiscono prevalentemente magistrati, operatori penitenziari, studiosi, parlamentari, insegnanti e cittadini che a diverso titolo si interessano di giustizia penale

«Sta diventando un carcere di matti». A dircelo, appena varcata la soglia della ATSM (Articolazione per la tutela della salute mentale) è un ispettore di polizia penitenziaria con tanti anni di servizio alle spalle. Con parole diverse, ma dallo stesso significato, ce lo hanno ripetuto in tanti in questi mesi, nelle molte visite fatte da Antigone nelle carceri del Paese. Poco cambia se si tratti di un grande carcere metropolitano o di una piccola struttura in provincia. In Sicilia o in Trentino. La percezione diffusa tra gli operatori è che le patologie psichiche tra la popolazione detenuta siano in continuo ed esponenziale aumento e che gli strumenti e le risorse a disposizione per trattarla siano sempre più scarse e inadeguate.

Inizia così l’approfondimento “Carcere e salute mentale” curato da Michele Miravalle nel 19° Rapporto sulle condizioni di detenzione dell’associazione Antigone (https://www.rapportoantigone.it/diciannovesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/carcere-e-salute-mentale/), dove leggiamo che secondo i dati del Garante nazionale delle Persone private della libertà nel 2022 erano 247, 232 uomini e 15 donne, le persone ospitate nelle 32 Atsm italiane, collocate in 17 istituti penitenziari: numeri molto rilevanti, che non trovano minimamente corrispettivo nella popolazione libera e che indicano che la strada verso “carceri psichiatrizzate” sembra ormai senza ritorno.

L’iniziativa è promossa nel contesto del progetto “Cambiare dentro/Costruire fuori – Emancipazione, inclusione, salute mentale per le persone private della libertà”.

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