Interporto Pordenone, il presidente Bortolussi: tra il 20 e il 50 per cento di attività in meno

Pordenone – “L’Interporto è aperto, ci sono attività che viaggiano con un – 50% e altre con un -20%. C’è un ovvio decremento legato al rallentamento della produzione. Ma si registra anche un incremento per il terminal ferroviario per la crisi derivante dalla chiusura delle frontiere, in particolare Austria e Slovenia”.

È l’analisi di Giuseppe Bortolussi, amministratore delegato di Interporto Centro Ingrosso di Pordenone, in questo periodo legato all’emergenza da Coronavirus.

“A preoccupare ora – sottolinea – è lo stop alla produzione, eccetto quella in deroga che da noi però non è molta. Questa mattina, 23 marzo, ho fatto notare al prefetto che nella nostra realtà si producono macchine che a loro volta producono qualsiasi cosa, per cui sono macchine che possono operare in svariati campi e, di fatto, siamo una zona strategica per la capacità produttiva”.

Interporto, infatti, rappresenta il punto di riferimento che all’area mancava per svolgere quelle attività di servizio nell’ambito della dogana, della motorizzazione ed è anche una struttura consortile, con un lavoro di filiera. Il tema, poi, è sempre quello di ridurre il traffico su gomma e incrementare quello su rotaia.

“Bisogna essere fermi una volta per tutte – argomenta Bortolussi – e affrontare il tema dei trasporti con l’Europa dell’Est. L’unica strada da seguire è trasportare una quota significativa di trasporto merci, attualmente tutto gomma, in modalità ferro. Il sistema dei camion si è sviluppato in modo selvaggio e ha intasato le nostre autostrade, la Pontebbana ecc. Ora più che mai bisogna compiere un cambio di passo e cambiare modalità, facendola diventare anche appannaggio del treno, non solo del camion”.

“Il treno, però, soprattutto verso l’Est Europa – conclude – deve coprire sia l’andata che il ritorno, altrimenti non è un sistema possibile. Il problema è che c’è tanta merce a scendere da questi Paesi e poca merce a rientrare. C’è, quindi, bisogno di un sostegno ed è quello che ho fatto presente in Regione”.

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