“Mutu” uno spettacolo contro la mafia di Aldo Rapè al Miela

Trieste – Venerdì 24 marzo al teatro Miela andrà in scena Mutu scritto da Aldo Rapè con Aldo Rapè e Gaspare Balsamo per la regia di Lauro Versari.

Il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, e questo è uno spettacolo contro la mafia.

Una storia che è una bomba ad orologeria. Due fratelli, due uomini del nostro tempo, uno prete e l’altro mafioso, ingabbiati nelle loro vesti e nei loro ruoli ma desiderosi di scappare. La mafia e la chiesa, come pretesto per parlare del vero male che colpisce i due protagonisti: la solitudine ed il vuoto esistenziale nella nostra civiltà. Ogni uomo può trovare un giorno la possibilità di evadere, di sentirsi libero, a condizione che egli sappia rendersi conto di essere in gabbia.

C’è nell’aria puzza di mafia, puzza di qualcosa di sporco.

L’organizzazione delle stragi si è trasformata in organizzazione imprenditoriale. Si è fusa con la politica, con le amministrazioni pubbliche e quelle private. In modo capillare è entrata nelle chiese, nei palazzi e soprattutto nelle case della povera gente.

Rosario e Salvuccio, una storia di due fratelli. Due vocazioni a confronto. Due uomini sotto lo sguardo dello stesso Dio. Il nero ed il bianco, due “recite” contrapposte per uno stesso fine, evadere, strappandosi tutte le maschere, una ad una, per ritrovarsi fratelli. Insieme dopo tanti anni. Muti, tutti muti, muti per fame e per necessità. Ma un giorno la coscienza ed il sangue cominciano ad urlare.

Nessuno può fuggire senza l’aiuto di coloro che sono fuggiti precedentemente. Ogni uomo può trovare un giorno la possibilità di evadere, di sentirsi libero, a condizione che egli sappia rendersi conto di essere in gabbia. Produzione: Prima Quinta

Miglior Spettacolo Straniero al Festival Avignon Off 2012 – Official Selection Italian Theatre Festival -New York 2014.

“… è probabilmente quello che si definirebbe un capolavoro… il testo è eccellente: un vero e proprio “cazzotto” nello stomaco per le emozioni regalate allo spettatore, che penetra nel cuore di chi lo guarda, scuotendone l’anima. Due interpreti eccezionali… Sessanta minuti che ti tolgono il fiato. Dinanzi a uno spettacolo del genere altro non si può fare che applaudire e, nel caso, versare addirittura qualche lacrima”.

Alle 19.00 incontro aperto al pubblico  con  i ragazzi del Presidio Libera di Trieste.

Organizzazione: Bonawentura

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